Helmut Berger, è morto il Ludwig di Visconti

0
Helmut Berger

È stato uno dei volti più iconici del cinema europeo degli anni Settanta Helmut Berger, una carriera che purtroppo non è stata in seguito all’altezza di quello che aveva vissuto negli anni della sua giovinezza. Da molti anni in gravi difficoltà finanziarie e afflitto da una cronica depressione, lo salutiamo oggi per sempre, a pochi giorni da quello che sarebbe stato il suo settantanovesimo compleanno.

L’attore è morto a Salisburgo, nell’Austria che diede i natali, la famiglia ha dichiarato che è morto serenamente, la mattina del 18 maggio. La sua patria d’azione fu l’Italia sin dalla giovane età, quando si trasferì a Perugia per studiare all’università, salvo poi abbracciare ben presto il mondo della moda e del cinema.

Sul set di Vaghe stelle dell’orsa fu notato dal regista del film, Luchino Visconti, e da lì nacque una relazione professionale e personale che avrebbe segnato per sempre la carriera di Berger. Fu Visconti a farlo esordire come attore, nell’episodio da lui diretto del film collettivo Le streghe.

Ma fu tra il 1969 e il 1974 che la carriera di quest’uomo dalla bellezza straordinaria, un dono che sarebbe diventato anche la sua dannazione, prese il volo, con tre film straordinari come La caduta degli Dei, Ludwig e Gruppo di famiglia in un interno, tutti e tre diretti dal suo pigmalione. Nel mezzo anche un film da Oscar, Il giardino dei Finzi Contini di Vittorio De Sica.

La morte di Visconti nel 1976 fu un colpo durissimo per Berger, la sua carriera in continua ascesa (lavorò anche con Joseph Losey e in uno dei cult di Tinto Brass, Salon Kitty) si fermò bruscamente. Da allora, complice anche la condizione di profonda tristezza conseguente alla morte del regista che lo scoprì, un susseguirsi di ruoli secondari e alimentari (tra cui quello, gustosissimo, del Diavolo in Mia moglie è una strega, con Eleonora Giorgi e Renato Pozzetto).

Pochi sussulti, grazie a Francis Ford Coppola, che gli affidò una parte secondaria ma importante ne Il Padrino parte III, e nel biopic su Yves Saint Laurent di Bertrand Bonello, in cui impersonò il grande stilista negli anni della sua vecchiaia.

LEGGI ANCHE: Il Padrino Parte III rimontato e restaurato

Con Helmut Berger se ne va un volto, e un personaggio, che ha caratterizzato una stagione importante del cinema italiano e che resterà, indelebile, in alcuni dei più grandi film di quegli anni.