I racconti di Olaf, Josh Gad: “Mi sono divertito ed emozionato”

In un incontro virtuale su Zoom, Gad ha raccontato l'evoluzione che in questi otto anni ha avuto il suo personaggio

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Olaf, il simpatico pupazzo di neve di Frozen, dalla sua prima apparizione nel film d’animazione del 2013, con la sua simpatia ed esuberanza ha saputo conquistare non solo i più piccoli. Merito anche dei doppiatori, in Usa Josh Gad e in Italia Enrico Brignano. Stavolta il compagno di avventure delle sorelle Anna e Elsa di Arendelle, da semplice snowman si è trasformato in un vero e proprio showman per rivisitare cinque racconti della Disney, La Sirenetta, Oceania, Il Re Leone, Aladdin e Rapunzel-L’intreccio della torre, nella nuova serie di corti targata Walt Disney Animation Studios dal titolo I racconti di Olaf.
In questi shortfilm da neppure 2 minuti l’uno, diretti da Hyrum Osmond e prodotti da Jennifer Newfield, che debutteranno venerdì 12 novembre in occasione del Disney+ Day sulla piattaforma, il carismatico pupazzo di neve, aiutato dalla fedele renna Sven, sfoggia tutto il suo talento vestendo i panni della sirena Ariel, del genio blu della lampada che esaudisce i desideri, di Simba, ma anche quelli della perfida Ursula, del gallo un po’ svampito HeiHei e dell’affascinante ladro Flynn Rider.
In un incontro virtuale su Zoom, Gad ha raccontato l’evoluzione che in questi otto anni ha avuto il suo personaggio. “È bello trovare sempre nuovi elementi di crescita e sviluppo in Olaf, che è così pieno di immaginazione, innocenza e ingenuità – ha detto in collegamento l’attore e doppiatore di Hollywood, 40 anni – Nel primo Frozen è un neonato, è innocente e fa tante domande. Nel secondo film è una specie di adolescente e attraversa persino una crisi esistenziale. Anche nei cortometraggi ha avuto ogni volta una piccola crescita, che lo hanno reso sempre interessante e dinamico”.
A Gad quello che è piaciuto del progetto è stato anche poter “rivisitare alcuni dei film che ho amato di più da ragazzo, con i quali sono cresciuto. Per me è stato un sogno diventato realtà. Ricordo di aver visto La Sirenetta al cinema e di aver provato la stessa emozione che si prova di fronte a uno spettacolo dal vivo a Broadway. Applaudivo alla fine delle canzoni. Hyrum e Jen mi hanno dato la possibilità di giocare e correre libero insieme a Olaf, che è quello che mi piace fare di più nel mio lavoro. È stato un vero privilegio, mi sono divertito ed emozionato“.
Questi film sono la ragione per cui ho deciso di fare l’animatore. Ho visto Aladdin tipo otto volte – ha rivelato Osmond, che ha studiato ogni minimo dettaglio nei corti per esaltare il senso di ogni racconto – Realizzare questi corti è stato qualcosa di speciale, un omaggio a quei classici, ma ci siamo anche presi la libertà di non prenderci troppo sul serio, raccontandoli con il sorriso dal punto di vista ingenuo e puro di Olaf“. “Sapevamo che avremmo potuto prenderci delle libertà, cosa che non accade spesso soprattutto nell’animazione – ha ribadito NewfieldAbbiamo potuto rivisitare storie così familiari, basate su fiabe già esistenti, mettendo al centro della scena Olaf, straordinario protagonista di tanti piccoli show“.
Per tutti e tre Olaf è diventato uno di famiglia. Ma se avessero veramente la possibilità di trascorrere del tempo con questo buffo personaggio, cosa farebbero? “Beh, andrei a mangiare con lui dei coni di neve”, ha risposto Osmond. “Mi sembra un po’ cannibalesco e inquietante, non credi? – gli ha replicato, ridendo, Gad – Io, invece, direi a Olaf di andarsi a trovare la sua voce e smetterla di seguirmi in giro”. “Io vorrei divertirmi con lui, tipo sulle montagne russe – ha detto Newfield – Starei tutto il giorno a guardare le sue reazioni. Mi fanno impazzire!“.