Il barone rampante, una serie tv dal romanzo di Italo Calvino

Dopo L'amica geniale e Bones And All, a Lorenzo Mieli i diritti del classico

0
il barone rampante Italo Calvino

Gli appassionati già sognano un seguito della serie tv appena annunciata da Lorenzo Mieli, attualmente a Londra per presentare i nuovi progetti della sua The Apartment, dopo Esterno Notte di Marco Bellocchio, L’amica geniale e Bones and All di Luca Guadagnino. Impossibile d’altronde non pensare a proseguire con la trilogia dei I nostri antenati dopo l’acquisizione dei diritti di Il barone rampante di Italo Calvino.

LEGGI ANCHE: Venezia 79, Timothée Chalamet su Bones and All di Guadagnino: «un film che conta»

Tornando con i piedi per terra, e restando a quanto dichiarato durante una masterclass al London Film Festival, il produttore ha confessato di aver passato almeno tre anni a cercare di assicurarsi i diritti dell’opera, della quale – e del suo autore – dice:

“È in assoluto il più importante scrittore italiano del 20° secolo. Sono ossessionato dal suo lavoro da sempre e riuscire a ottenere questi diritti per me è già un risultato incredibile. Il barone rampante è un vero classico e il compito di adattarlo in una serie è molto impegnativo e serio per me, a livello creativo. Voglio trovare un autore/filmmaker che ami e capisca davvero Calvino e questo libro e possa fare un lavoro creativo incredibile tanto quanto quello fatto da Calvino scrivendolo”.

LEGGI ANCHE: M – Il figlio del secolo, Joe Wright regista della storia di Mussolini

Pubblicato nel 1957, dopo Il visconte dimezzato (1952) e Il cavaliere inesistente (1959) – gli altri due titoli della trilogia – il romanzo racconta del giovane Cosimo de Rondò che sale su un albero dopo una lite con il padre e vi rimane per il resto della sua vita.

Il progetto è solo l’ultimo messo in cantiere da Mieli e la sua The Apartment Pictures, sostenuta da Fremantle, a partire dal dramma televisivo ispirato al M – Il figlio del secolo di Antonio Scurati, sull’ascesa di Benito Mussolini, e seguirà l’unico altro adattamento televisivo-seriale esistente dell’opera di Calvino, quello relativo alla Fantaghirò, o La grotta della Rosa d’Oro, realizzato nei primi anni ’90.