Il cielo sopra Berlino, capolavoro del regista tedesco tre volte candidato agli Oscar Wim Wenders, torna al cinema nella versione restaurata in 4K dalla Wim Wenders Foundation grazie alla collaborazione tra la Cineteca di Bologna e Cg Entertainment. Il film, che segna il vero e proprio ritorno di Wenders alla Germania dopo Paris Texas (1984), valse al cineasta il Premio alla Miglior regia al Festival di Cannes del 1987.
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Ambientato nella Berlino degli anni ’80, Il cielo sopra Berlino mischia un etereo bianco e nero con i colori più nitidi dell’epoca e vede protagonista Bruno Ganz nei panni di un angelo, Damiel, che insieme al suo compagno Cassiel (Otto Sander), osserva dall’alto le vite e i pensieri degli abitanti della città.
Il cielo sopra Berlino, sinossi
Un giorno Damiel si stanca di sorvegliare le faccende degli esseri umani e decide di mischiarsi a loro. Dopo aver vagato per la spianata di quella che un tempo, prima della Seconda guerra mondiale, era una delle più belle piazze d’Europa, Potsdamer Platz, e aver costeggiato il Muro di Berlino coperto di graffiti, Damiel incontra la Marion, bella trapezista di un circo che vive sola in un camper, e se ne innamora. Conosce poi Peter Falk, attore americano (che nella pellicola interpreta se stesso), che si trova a Berlino per girare un film. Anche Peter in passato era un angelo, ma ha rinunciato alla sua immortalità. Damiel decide così di diventare uomo e, mentre Cassiel assiste impotente ai drammi degli esseri umani, lui comincia a fare esperienza della sua nuova condizione: i colori, il dolore, il piacere del cibo, l’amore.
1. La dedica
Nei titoli di chiusura si legge: “Dedicato a tutti gli ex angeli, ma soprattutto a Yasujiro, François e Andrej“. Wenders fa riferimento ai registi Yasujirô Ozu, François Truffaut e Andrei Tarkovsky. Erano i preferiti del regista tedesco. All’epoca delle riprese de Il cielo sopra Berlino, Truffaut e Tarkovsky erano morti di recente, nel 1984 e nel 1986. Ozu era scomparso nel 1963.