Ha fatto dell’imperfezione quasi un motivo di orgoglio nell’immaginario femminile creando un’ideale di donna insicura, ma brillante, attraente, ma non perfetta, imbarazzante, ma simpatica, insomma Bridget Jones ha sdoganato i canoni portando alla ribalta la più comune delle ragazze, con i suoi pregi, i suoi difetti e il suo entusiasmante ottimismo, incrollabile anche di fronte ai fallimenti peggiori. La sua creatrice, la scrittrice Helen Fielding, le aveva dato vita in una rubrica umoristica per The Independent, ma visto la calorosa accoglienza delle colonne, nel 1996 realizzò su di lei un romanzo, “Il diario di Bridget Jones”, che riscosse un enorme successo, sia in Gran Bretagna che a livello internazionale. Ad esso seguì nel 2001 l’omonimo film diretto da Sharon Maguire che segnò un’epoca con Renée Zellweger, che nei panni di Bridget Jones, creò una vera e propria icona.
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Il diario di Bridget Jones, trama
Bridget Jones (Renée Zellweger) è una trentenne londinese single, un po’ maldestra, insicura, ma simpatica, e alla ricerca dell’amore. All’inizio di un nuovo anno, decisa a migliorarsi, decide di cominciare a tenere un diario in cui annota tutti i suoi pensieri, i suoi desideri e confessa le sue disavventure. Bridget è innamorata del suo capo, l’affascinante Daniel Cleaver (Hugh Grant); incredibilmente iniziano una relazione insieme, che però fallisce presto di fronte alle inclinazioni da Don Giovanni di lui. Nel pieno della disperazione, nella vita sentimentale di Bridget si fa allora strada Mark Darcy (Colin Firth), un avvocato serio e riservato, i due all’inizio sembrano detestarsi, ma proprio quando qualcosa sta per cominciare a nascere tra loro, fa il suo ritorno Daniel e tutto si complica.
Il successo
Scritto da Helen Fielding con Andrew Davies e Richard Curtis (quest’ultimo celebre per film come Notting Hill e Love Actually), Il diario di Bridget Jones riscontrò un successo globale, guadagnando oltre 280 milioni di dollari a fronte di un budget di circa 25 milioni, e divenne ben presto una delle commedie romantiche più amate di sempre, amata per l’ironia e il realismo con cui nella storia si coniugano sentimentalismo e un umorismo trascinante. Per la sua interpretazione della britannica Bridget Jones, Renée Zellweger, americana del Texas, ricevette una nomination all’Oscar come Miglior attrice protagonista.
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Le 5 curiosità sul film Il diario di Bridget Jones
1️. La trasformazione linguistica di Renée Zellweger
Essendo americana, Zellweger ha dovuto imparare a parlare con un perfetto accento inglese per interpretare il ruolo della londinese Bridget Jones. Per mesi l’attrice ha preso lezioni da una nota coach linguistica, Barbara Berkery, e si è sforzata di mantenere l’accento anche fuori dal set per non perdere l’abitudine. Per immergersi poi nella mentalità di una tipica lavoratrice londinese, Renée Zellweger ha prestato servizio per alcune settimane nell’ufficio di una casa editrice britannica, fingendosi una vera dipendente. Si faceva chiamare “Bridget Cavendish” e nessuno dei suoi colleghi sospettò chi fosse realmente. Alla fine il risultato fu così convincente che persino molti membri della troupe pensavano fosse britannica.
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