Tre giorni per celebrare in grande stile un matrimonio che suggella anche un sodalizio professionale e un’amicizia di lunga data: è Il grande giorno di Aldo, Giovanni e Giacomo, commedia di finzione, non priva di spunti reali, scritta dal trio comico con Massimo Venier, che ne firma anche la regia. Il loro nuovo film, in sala dal 22 dicembre con Medusa, è ricco di gag divertenti dal sapore un po’ amaro e declina il tema del matrimonio in molteplici sfumature su cui riflettere.
Dai tempi di Tre uomini e una gamba (1997) Aldo, Giovanni e Giacomo insieme a Massimo Venier hanno scritto e realizzato diversi successi, come Così è la vita (1998) o Chiedimi se sono felice (2000). Dopo uno stop durato alcuni anni, il gruppo è tornato insieme per portare al cinema Odio l’estate (2020), in cui ancora una volta la commistione tra comicità e un pizzico di dramma umano è stata la cifra distintiva del gruppo. Ispirati a vicende della vita reale, i film del trio realizzati con Venier offrono sempre occasioni grottesche, divertenti, ma anche tristemente vere.
Prendendo spunto da un fatto personale, Aldo, Giovanni e Giacomo, affiancati da Antonella Attili, Elena Lietti e Lucia Mascino, ne Il grande giorno portano sul grande schermo un racconto corale che, sotto il segno del matrimonio, scherza sugli eccessi dei grandi eventi, ma anche riflette sulle relazioni, sui ruoli di coppia e sull’amicizia.
L’idea è nata proprio in occasione della celebrazione del matrimonio della figlia di Giovanni Storti e da lì il racconto ha preso il volo allargando l’intreccio delle storie dei vari personaggi tra loro. Ne Il grande giorno i figli di Giovanni (Storti) e Giacomo (Poretti) si apprestano a celebrare un’unione nata sin dall’infanzia, quando i loro padri, amici dai tempi della scuola e soci in affari nell’azienda di famiglia, trascorrevano vacanze e feste insieme.
Per il grande evento Giovanni non ha badato spese e, con un certo disappunto da parte di Giacomo, che gestisce gli aspetti finanziari dell’azienda, ha organizzato una celebrazione che vedrà riuniti amici e parenti per tre giorni di festeggiamenti in una grande villa sul lago. Tre giorni che però sconvolgeranno le vite tutti.
Il cataclisma che giunge inaspettato a rompere gli equilibri assai precari delle vite dei personaggi è Aldo (Baglio), il nuovo compagno della ex moglie di Giovanni, i cui maldestri interventi minano non solo la riuscita del grande evento, ma anche gli stessi legami affettivi tra i protagonisti.
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Aldo, Giovanni e Giacomo riportano così sulla scena i ruoli consueti e le classiche dinamiche del trio, divertenti proprio perché realistiche, in una inarrestabile reazione a catena che dalla commedia vira il racconto verso il dramma. In un contesto divertente, buffo e rocambolesco il trio si conferma ancora una volta abile nell’esplorare anche gli aspetti più amari della vita. Ma questa volta è difficile non ricollegare la vicenda di finzione ai trascorsi artistici del trio.
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L’amicizia e il sodalizio professionale di una vita sono in fondo anch’essi una sorta di matrimonio che, come ogni unione, ha una sua bellezza, riserva momenti di grande felicità, ma anche chiaroscuri e contrasti che, quando vengono alla luce, non possono non generare crisi difficili da gestire. In questo senso la morale del film, “ogni fine è anche un nuovo inizio”, fa riflettere.
Questa semplice considerazione offre al racconto inaspettate soluzioni narrative, ma anche amare considerazioni sul futuro e sui legami di lunga data. Il grande giorno, più che un agevole contesto per ridere su eccessi e stravaganze, diventa così l’occasione per elaborare considerazioni di un certo peso, non solo sul matrimonio, ma sugli affetti e i sodalizi di ogni genere.
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