È stato un incontro all’insegna dello spirito del dialogo e del confronto quello avvenuto oggi a Roma al Cinema Quattro Fontane tra il Ministro della Cultura Alessandro Giuli e diverse associazioni rappresentanti delle varie categorie professionali del mondo dell’audiovisivo. “È l’inizio di un nuovo dialogo e di un modo differente di affrontare problemi che non sono stati tutti risolti”, ha diplomaticamente affermato Andrea Occhipinti, produttore presidente di Lucky Red, alla stampa al termine dell’incontro. Un nuovo inizio auspicato soprattutto nel mondo del cinema da più di un anno dalle restrizioni imposte dal più recente sistema di tax credit e chiesto a voce alta da attori e registi come Elio Germano, Pupi Avati, Pierfrancesco Favino, Claudio Santamaria e Andrea Segre.
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Dalle polemiche al decreto correttivo
Polemiche e accuse tra governo ed esponenti del mondo del cinema avevano nelle ultime settimane inasprito un dibattito che si è fatto sempre più urgente e che, come sottolineato da Occhipinti, richiedeva un abbassamento dei toni trovato forse nell’incontro di oggi, giunto – casualmente – proprio nel giorno in cui sono stati pubblicati gli attesi correttivi al tax credit attualmente in vigore. Il provvedimento, entrato oggi in vigore con la pubblicazione sul sito del MiC, va a modificare i criteri di assegnazione e riconoscimento del tax credit per le aziende cinematografiche e dell’audiovisivo, correggendo, secondo il Ministero, alcune distorsioni e inserendo maggiore equità, efficienza ed efficacia nell’utilizzo delle risorse pubbliche.
Di fronte ai rappresentati delle tante sigle del mondo dello spettacolo, tra cui 100Autori, AGICI, AIR3, UNITA, WGI e molte altre, erano presenti al confronto con il Ministro Giuli anche la Sottosegretaria Lucia Borgonzoni e il Direttore Generale Cinema e Audiovisivo Nicola Borrelli che hanno garantito innanzitutto un incremento nel numero di personale delegato alla valutazione delle pratiche per i contributi automatici che nell’ultimo anno si sono accumulate bloccando di fatto numerose produzioni.
“C’è stato un confronto molto costruttivo – ha aggiunto Dario Indelicato, fondatore del movimento Siamo ai titoli di coda – Il Ministro Giuli con Borgonzoni e Borrelli riconoscono che c’è stato un rallentamento grave nello sviluppo dei contributi del tax credit che ha generato complicazioni per una parte significativa del settore, ma hanno sottolineato anche un problema nel rilevamento dei dati, per cui al Ministero non risultava una vera e propria crisi occupazionale, cosa che su cui abbiamo ragionato”.
Un confronto, insomma, che per il momento non ha generato vere e proprie soluzioni, ma ha contribuito a chiarire i termini di un dialogo che non corrispondeva alle aspettative di rappresentanti come lo stesso Beppe Fiorello, attore e regista tra i promotori dell’incontro insieme a Claudio Santamaria. “Si deve dire che il cinema ha un problema e questo problema sono soprattutto i lavoratori che non hanno più uno spazio per esprimersi da un punto di vista artistico e sono tantissimi – ha detto Fiorello – Abbiamo parlato anche moltissimo della dialettica e dei titoli dei giornali che hanno attaccato con nomi e cognomi alcuni nostri colleghi. Ci piacerebbe che si tornasse a dialogare e vogliamo tornare a toni più tranquilli”.
Cecano toni più pacati dunque le associazioni di categoria per salvaguardare un comparto dall’indotto importante per il Paese, ma che richiede lo sblocco di fondi statali, non perché questi costituiscano la sola fonte di finanziamento delle opere, che di fatto sono prevalentemente sostenute (lo sottolinea Occhipinti) da investimenti privati, ma per riavviare un lavoro che nell’ultimo anno è rimasto fermo ai soli progetti approvati prima del 2024.
Chiarisce meglio e tiene il punto anche il regista Andrea Segre: “È fondamentale per noi sottolineare che il decreto correttivo arrivato oggi è una bella notizia, ma non è sufficiente, è un primo passo. Per questo la delegazione di oggi ha voluto dare una serie di spunti che riguardano le imprese, il lavoro e anche ulteriori modifiche del tax credit, sulle quali c’è stata un’apertura da parte del Ministro che ha assicurato che vigilerà”.
Ribadisce infine con fermezza ancora Segre: “Continueremo a lavorare per mantenere una sana pressione democratica affinché ci siano delle modifiche reali sia sui contenuti che sulle narrazioni prospettate da alcune parti della maggioranza del governo a volte molto violente, contro le quali tutti insieme rispondiamo in maniera netta. Non è questa la narrazione che vogliamo, ma è l’atmosfera di dialogo che abbiamo trovato oggi, che ci auguriamo continui nelle prossime ore e nei prossimi giorni e mesi in cui dovremo lavorare”.
La risposta del Ministero
In una nota stampa successiva all’incontro il Ministro Giuli ha poi dichiarato: “Il dialogo e il confronto prevalgono sempre sulla sterile contrapposizione e sui pregiudizi, come dimostra il tenore dell’incontro di oggi che ha permesso di condividere con autorevoli esponenti del mondo del cinema i contenuti di un provvedimento molto atteso, che riformula il profilo le regole del tax credit per l’industria cinematografica ovviando alle distorsioni che avevano reso questo strumento costoso, inefficace e inefficiente nelle sue finalità. La circostanza ha consentito di instaurare un rapporto di reciproca fiducia e concordia”.
In merito all’incontro di questa mattina anche il sottosegretario al Ministero della Cultura Lucia Borgonzoni ha aggiunto: “Momento di distensione e chiarificatore di cui si sentiva il bisogno. Il lavoro di ascolto del settore proseguirà sempre più forte, perché il cinema per noi è uno strumento fondamentale di cultura e occupazione. Andavano corrette delle storture nel sistema, ma solo a vantaggio di chi onestamente e con passione, ci lavora“.
Il testo del decreto è disponibile al link: https://cultura.gov.it/