CHARLIZE THERON A MILANO: “SONO UNA FEMMINISTA CHE AMA GLI UOMINI”

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L’attrice, in Italia per la presentazione di Il cacciatore e la regina di ghiaccio, ha detto la sua sulle donne di oggi, sulla via per conquistare la vera uguaglianza e sui danni della sete di potere

Ha letteralmente stregato la platea di giornalisti radunatasi all’Hotel Principe di Savoia di Milano in occasione dell’uscita italiana de Il cacciatore e la regina di ghiaccio, dove interpreta per la seconda volta nella sua carriera Ravenna, la Regina cattiva, ossessionata dalla bellezza e dall’eterna giovinezza. Ma per Charlize Theron sembra davvero che il tempo si sia fermato a diciotto anni, quando nel 1993 si trasferirà proprio a Milano per intraprendere la carriera di modella, diventando famosa per un indimenticabile spot pubblicitario della Martini ambientato a Santa Margherita Ligure. Da allora ne sono trascorsi ventitré, vissuti tra red carpet, premi Oscar, grandi amori e quell’attivismo mai domo nel nome di una ben poco retorica rivendicazione dei diritti delle donne e di tutte le minoranze.

«Non mi sento prigioniera in un cliché di donne forti e realizzate. Odio le generalizzazioni e le etichette: nel cinema e nella vita, non ci sono soltanto ottime madri o ottime prostitute. Quando recito interpreto una donna in tutte le sue sfumature ». Le dichiarazioni di Charlize sorprendono, perché sono quanto di più lontano da una lettura del femminismo retorica e politicamente corretta: «Femminismo non significa assolutamente odiare gli uomini, ma è sinonimo di uguaglianza, equità, onestà. Quando parlo di diritti delle donne io non voglio rivolgermi ad altre donne, ma ai giovani maschi. Sono una femminista che ama gli uomini, perché soltanto nella possibilità di interagire con loro può esserci davvero un’uguaglianza. Sono orgogliosa attraverso il mio lavoro di poter celebrare il genere maschile, perché è costituito soprattutto da persone che stimo e amo».

E nonostante sia l’icona della “cattiva” per antonomasia, la sua Ravenna (sulla cover di Ciak in edicola questo mese, a destra) è un altro esempio di donna indipendente ma vittima dei propri demoni e delle proprie paure: «La paura fa muovere la brutalità e la crudeltà, e Ravenna è mossa dalla paura. Non è una questione di vanità: lo specchio è il giudice della vita di Ravenna e per lei guardarsi allo specchio è un momento di puro terrore. Se lo specchio sentenzia che non è più bella, lei muore; per Ravenna, c’è qualcosa di pesante e irrisolto in lei che è tremendamente umano». Non chiedete a Charlize se fa differenza nella scelta tra personaggi buoni e cattivi: «Le figure femminili che ho portato sul grande schermo si assomigliano perché sono tutti esseri umani. Ravenna e la Furiosa di Mad Max, per esempio, cercano di sopravvivere nel mondo in cui si trovano e lo fanno a modo loro: una con la crudeltà, l’altra con la determinazione. Quello che mi preme nel mio lavoro di attrice è trasmettere la verità del mio personaggio: non è interessante che sia buono o che sia cattivo ».

La linea di demarcazione tra buono e cattivo è una caratteristica tipica delle fiabe, che hanno però attraversato un’evoluzione: «Se prendiamo tutte le fiabe del mondo, troviamo che c’è una caratteristica che le lega ed essa sarà valida per sempre: la sete di potere. I comportamenti degli uomini non sono mai cambiati e non cambieranno, e per questo le fiabe rimangono attuali. E il bello del cinema è proprio raccontare la realtà attraverso la fantasia: se però una volta le fiabe erano racconti morali per bambini, oggi i film le hanno rese racconti morali per adulti ». Determinata, sicura, bellissima: Charlize Theron lascia la sala conferenze del Principe di Savoia dopo aver risposto con fermezza a tutte le domande e senza la smania di sedurre l’auditorio. L’intelligenza che traspare dalle parole di una delle donne più incantevoli del mondo è qualcosa di raro e prezioso, soprattutto nella capitale della moda.

Emiliano Dal Toso