Ci è voluto un po’ per arrivare sulla grande ribalta, ma DeWanda Wise ha tutto quello che serve per avere successo. Talento, determinazione, e anche un fisico atletico che in un film come Jurassic World – Il dominio è certamente di grande aiuto.
Dopo due stagioni da protagonista nella serie Netflix She’s Gotta Have It, ispirata all’omonimo film di Spike Lee, DeWanda aspettava solo una buona occasione. E dopo una fugace apparizione nel western all black The Harder They Fall, la troviamo adesso nei panni di una pilota avventuriera, Kayla Watts, new entry nella saga dei dinosauri.
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E il suo personaggio, un po’ Indiana Jones, un po’ Han Solo, ha dimostrato di avere le potenzialità di poter camminare sulle proprie gambe in eventuali futuri spin off.
Abbiamo incontrato DeWanda a Londra, in occasione di una delle anteprime europee di Jurassic World – Il dominio
Jurassic Park – Il dominio è stato il primo blockbuster a tornare sul set nel corso della pandemia. Come vi siete sentiti?
Prima di tutto eravamo attori al lavoro, una cosa tutt’altro che scontata, ed essendo la prima grande produzione tornata sul set nel corso della pandemia era anche una grossa responsabilità.
Ma essendo totalmente isolati dal resto del mondo abbiamo avuto anche modo di stare insieme, essere in compagnia il venerdì sera quando il giorno dopo non dovevamo lavorare, giocare a carte, era tutto abbastanza surreale, ma eravamo anche molto concentrati.
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Quando c’è stata la seconda ondata nel Regno Unito, nel settembre 2020, la seconda unità non è riuscita a partire per Malta, e noi con loro, quindi eravamo consapevoli del livello di attenzione che la situazione necessitava per portare tutto a termine.
Tu sei l’ultima arrivata nella saga, ma sei perfettamente a tuo agio con il resto del cast.
Sì, per due ragioni. La prima è che non ho sentito alcun tipo di pressione, proprio perché sentivo di avere un grande sostegno attorno a me, e a quel punto le cose di cui ti preoccupi sono solo come te stessa e il tuo personaggio si possono mettere al servizio della storia.
D’altro canto, sapevo che era la mia occasione, ed è una sensazione che ho riversato anche nel personaggio, in Kayla, che a un certo punto poteva cambiare le carte in tavole e decidere quale direzione prendere.
Un’ultima domanda. Immagino che l’isolamento e l’essere costantemente insieme abbia creato una bella atmosfera durante le riprese.
Il set di questo film è stato il paradiso. Colin Trevorrow in particolare è stato eccezionale, perché come puoi immaginare, date le circostanze non solo come ogni regista doveva curare ogni singolo dettaglio della produzione, ma anche preoccuparsi che noi attori non ci sentissimo come delle cavie, per il fatto di essere stati i primi a tornare al lavoro.
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Se avessimo potuto mettere in bottiglia la calma emanata da quell’uomo nel corso dei mesi passati insieme probabilmente ne avremmo vendute per un miliardo di dollari. Era uno spettacolo guardarlo. E poi, come dicevo, potevamo passare insieme tutto il tempo che volevamo.
