Questo è un caso per Elisa True Crime!

In due anni il suo canale YouTube in cui racconta di serial killer ed efferati omicidi è diventato uno dei fenomeni del web. E adesso anche un libro e un podcast

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elisa true crime

Elisa De Marco, meglio nota come Elisa True Crime. Se volete documentarvi su un caso di cronaca, il suo è il canale YouTube che fa per voi. Nato due anni fa, oggi è un successo da quasi 700.000 iscritti e video con centinaia di migliaia di visualizzazioni. Merito del genere, ma soprattutto di Elisa, content creator con talento e qualità. Dopo YouTube è arrivato un podcast per Radio Deejay, costantemente in testa alle classifiche di Spotify e iTunes, e il 1° novembre è arrivato anche il primo libro, edito da Mondadori. L’abbiamo incontrata, chiedendole prima di tutto da dove nasce questa passione per un genere che è anche un classico del cinema.

«Da mia madre, è sempre stata appassionata di cronaca nera e casi irrisolti, e fin da bambina mi ha trasmesso quella che anche per me è diventata una grande curiosità nei confronti dei meccanismi mentali che scattano in un killer. Anche perché capirli significa proteggersi nella vita reale».

Ti aspettavi tutto questo successo?

Non mi aspettavo nulla! Quando ho aperto il canale, nell’ottobre del 2020, vivevo in Cina per il lavoro di mio marito. Per una questione di visto non potevo lavorare e allora ho cominciato a fare questi video con lo scopo soprattutto di creare consapevolezza, una cosa che sottolineo in ogni puntata. Gli utenti sono cresciuti costantemente e ho sentito la responsabilità di continuare. Il lavoro si è evoluto di pari passo, all’inizio mi riprendevo da sola con il cellulare, poi viene naturale volersi migliorare. Il salto di qualità c’è stato quando mio marito ha iniziato a occuparsi di editare i video, è davvero un perfezionista. La cosa bella è che le persone sono cresciute insieme a me.

Nei tuoi video sottolinei di non essere una criminologa o una psicologa, ma quello che racconti è frutto di ricerche provate e documentabili. Come dicevi prima, quanto ti senti responsabile nei confronti dei tuoi utenti?

Moltissimo. Trovo tutte le notizie disponibili sul caso di cui parlo per poi costruirci una storia. La mia umilissima opinione la esprimo, ma specificando che deve essere presa come personale perché la storia è raccontata dal mio punto di vista. Dipende anche dai casi. In uno degli ultimi video ho raccontato quello di Yara Gambirasio, un caso complicatissimo su cui ho dovuto fare moltissima attenzione.

Crime, thriller, giallo, noir, da sempre letteratura, cinema e televisione hanno sfruttato la popolarità della cronaca, come la serie su Jeffrey Dahmer da poco uscita su Netflix. Tu cosa ne pensi?

Sarò banale, ma sin da bambina sono una divoratrice di romanzi di Stephen King e preferisco l’horror quando si tratta di fiction. Sono appassionata di docuserie, quelle di Netflix sono fatte benissimo. Ho guardato la fiction su Dahmer e ho fatto anche una puntata su di lui. Ho visto che è nata una polemica, perché molti si chiedono se sia giusto dedicare a una storia così tragica una serie intera, ma bisogna scindere la finzione dalla cronaca. La serie è a tratti romanzata, ma sempre si deve ricordare che dietro ci sono famiglie che hanno sofferto e che meritano rispetto.elisa true crime

Uno dei tuoi obiettivi più importanti sta proprio nel ricambiare e supportare le famiglie di chi ha subito e vissuto queste tragedie.

Sì, è successo che mi abbiano contattato le famiglie delle vittime e che abbia lavorato insieme a loro sulla realizzazione del video. In questi casi ho voluto che il ricavato del video andasse a loro. Ho anche organizzato delle raccolte fondi per supportarle ed è così che desidero continui quello che sto facendo, perché voglio davvero dare qualcosa in cambio a chi ha sofferto e ha perso una persona cara.

Poco tempo fa c’è stato un lutto che per te dev’essere stato come perdere qualcuno di famiglia…

La signora in giallo, Angela Lansbury! Ecco, questa è un’altra delle cose che arriva da mia madre, non se ne perdeva una puntata e io con lei. È stata una tristissima notizia.

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Parliamo del tuo libro, Brividi – Storie che non vi faranno dormire.

È una raccolta di sei casi true crime, cinque internazionali e uno italiano, molto noto, raccontati solo con la parola scritta. Per me è stata una sfida, nei video mi aiuto con il montaggio, le grafiche e la mia gestualità ed espressività per coinvolgere gli spettatori. Speriamo di riuscire a fare lo stesso con i lettori.