«Parliamo della migliore storia mai raccontata sulla vendetta. Se si sceglie un romanzo come base, bisogna trovare una storia nella storia, altrimenti parliamo di letteratura illustrata. Per essere fedeli bisogna essere infedeli». A parlare è il regista Billie August, ospite alla Festa del Cinema di Roma per presentare la sua versione seriale de Il conte di Montecristo, tra i più noti romanzi della letteratura firmato Alexandre Dumas. «Sono stato attratto dalla complessità e dal modo sofisticato in cui Edmond Dantès pianifica la sua vendetta» continua il regista «nel modo più simile al danno che ha ricevuto fino a perdere la capacità di amare. Volevamo evitare il tipico film in costume cercando di andare a fondo nei personaggi, mettere in luce le loro interazioni, che poi sono la forza motrice della storia».
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Quattro puntate prodotte da Palomar in collaborazione con DEMD productions e Rai Fiction che arriveranno prossimamente in prima serata su Rai1. Nel cast Sam Claflin nel ruolo del protagonista, affiancato da Jeremy Irons, Michele Riondino, Gabriella Pession, Nicolas Maupas e Karla-Simone Spence.
Sam Claflin è Edmond Dantès
«Ci sono state molte interpretazioni del romanzo, ma ciò che ha reso questa produzione speciale è stato l’avere a disposizione 8 ore di puntate per “dissezionare” la storia, entrare nei dettagli di ogni personaggio. Non è solo la storia di Edmond ma di tutti i personaggi che lo circondano» ha raccontato Sam Claflin, che sottolinea la grande sfida nel calarsi nei panni di un personaggio «così complesso», anche se «i personaggi migliori sono quelli difficili da capire a fondo». «Non avevo letto il libro, anche se ovviamente sapevo della sua esistenza» ammette l’attore. «Il materiale sorgente è sempre utile, ma non deve diventare una bibbia, dev’essere un’indicazione. Da attore teatrale per me la sceneggiatura è il vangelo, devo capire la ragione per cui sono state scritte quelle battute, è un rapporto tra me e il testo. È ciò che mi muove e che reputo la parte più bella di questo lavoro».
Jeremy Irons veste i panni dell’abate Faria, personaggio che aiuta Edmond nella sua fuga dalla prigione. «Billie è un regista di cui mi fido molto, è il terzo lavoro che facciamo insieme. Ha una semplicità che riesce ad arrivare al cuore e alle vere emozioni». Nonostante il tema principale del racconto sia la vendetta, Irons la reputa una completa perdita di tempo: «perdiamo troppo tempo preoccupandoci di quello che non abbiamo e questa storia ci dice quanto è inutile tutto ciò».
Il cast italiano de Il conte di Montecristo
«Il tema della vendetta è un tema universale e attuale perché ci fa scendere nei bassifondi dell’animo umano» racconta Michele Riondino, che nella serie interpreta Jacopo, il marinaio che Edmond conosce dopo la sua fuga dalla prigione e che Riondino descrive come «un’emanazione di Edmond, il braccio e la mente». Per Gabriella Pession «la vendetta è il brodo primordiale dell’inconscio, è qualcosa di ancestrale», e sulle ingiustizie che tuttora navigano nel mondo, si sofferma sul femminicidio: «la più grande arma che abbiamo a disposizione è l’educazione delle famiglie su come crescere i nostri figli, le ingiustizie si combattono andando alla radice del male».
Nicolas Maupas, star del piccolo schermo grazie a ruoli come Mare Fuori, Un professore, Odio il Natale e Noi siamo leggenda, descrive il suo ruolo ne Il conte di Montecristo «molto sfidante». «Albert è un personaggio chiaro, poco stratificato. Non è come il Conte, non riesce a giocare d’astuzia, è un po’ uno specchio della società del tempo. Fa un lavoro sincero ed è stato bello per me portare in scena una persona che ha credenza nel proprio lavoro e pensiero. È un personaggio che incarna la giovinezza, ha spirito ambizione e timore di quello che può succedere alla sua famiglia».