Una boccata d’aria, parla il regista Alessio Lauria

Il regista di Una boccata d’aria ha lavorato con l’attore su un tono «più realistico e meno sopra le righe»

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Il regista Alessio Lauria

«Mi ricordo a sedici anni, a Chiesa in Valmalenco, quando vidi al cinema Tre uomini e una gamba, con la sala gremita che rideva. Se allora mi avessero detto che a quarant’anni avrei diretto uno di quei tre, avrei risposto “Ma che dici?!”». E invece ad Alessio Lauria, regista e co-sceneggiatore del nuovo film con Aldo Baglio Una boccata d’aria, è andata proprio così.

Tra l’altro, non capita tutti i giorni che a dirigere una commedia on the road con un popolarissimo attore comico ci sia un filmmaker il cui primo lungometraggio era un dramma
amoroso dai connotati distopici, Monitor (2015). Ma in realtà, chiarisce Lauria, «io ho sempre sognato di fare commedia, infatti il mio primo corto, Sotto casa, è una commedia. Perché è quello che mi piace fare e imparare a fare, e da imparare c’è tanto, realizzare una buona commedia è difficile. Monitor l’ho realizzato invece per “fare palestra”, avendo
l’opportunità di lavorare col Premio Solinas, dove il mio soggetto aveva vinto».

E il ritorno alla commedia, per Lauria, è di quelli importanti, tra Baglio protagonista e Matteo Rovere alla produzione. «Mi ha proposto lui», racconta il regista, «Aldo aveva voglia di fare qualcosa di diverso, anche rispetto al suo precedente lavoro da solista, Scappo a casa. Il mio contributo sin dalla scrittura è stato nel prendere una direzione di tono precisa,
cercando di allontanarmi dalle battute».

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Il riferimento di Lauria, infatti, più che i precedenti film con Baglio, sono le commedie francesi, «che hanno un tono più realistico e meno sopra le righe. L’obiettivo del nostro film è quello di emozionare e far ridere, ma più attraverso le situazioni che attraverso le battute. Non avrebbe avuto molto senso far agire Aldo nello stesso modo di quando è un elemento del trio, sarebbe risultato depotenziato. Lui stesso aveva voglia di cambiare registro, meno comico e più commedia».

E, malgrado la fase d’incertezza per il cinema (specialmente italiano) in sala, il regista si mantiene ottimista: «Il titolo del film forse rimanda anche alla speranza che la gente, dopo quest’ultimo periodo, decida di prendersi una “boccata d’aria”, andando a vedere una commedia leggera con un Aldo Baglio un po’ inedito. Magari in un’arena all’aperto».