Incroci sentimentali, la recensione

Il film vincitore dell’Orso d’argento al Festival di Berlino del 2022 è in sala dal 17 novembre distribuito da Europictures

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Juliette Binoche e Vincent Lindon, Incroci sentimentali

Siamo a Parigi, in pieno inverso e in piena pandemia, in questo contesto la regista Claire Denis (Chocolat, L’amore secondo Isabelle, High Life) ambienta la sua storia d’amore, passione e conflitti, Incroci sentimentali, film vincitore dell’Orso d’argento al Festival di Berlino del 2022, in sala dal 17 novembre distribuito da Europictures.

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Juliette Binoche e Vincent Lindon formano la vibrante coppia protagonista del film tratto dal romanzo “Un tournant de la Vie” di Christine Angot, che ne firma anche la sceneggiatura.

È una storia semplice – spiega la regista – Sara e Jean convivono come coppia. Un giorno, per caso, Sara vede François, un suo ex. Ma sia nel romanzo di Christine che nel film, la semplicità è ingannevole. È un modo per sventare i cliché. Quello sui modelli comportamentali che conosciamo tutti: il ménage à trois, la donna divisa tra due uomini che ne soffre, ecc”.

Sara (Binoche) e Jean (Lindon) si amano, convivono insieme da molto tempo ormai e sembrano avere una relazione solida. Un giorno per caso Sara incontra l’uomo che aveva lasciato per stare con Jean, François (Grégoire Colin).

Non conosciamo molto del passato dei tre protagonisti. Sara lavora a Radio France International, RFI, una stazione pubblica francese che trasmette notizie da tutto il mondo e ha una figlia che non vede spesso. Anche Jean ha un figlio da cui vive lontano, ma è disoccupato, ha trascorso del tempo in carcere, giocava a rugby e ora trova difficoltà nel ricominciare a lavorare.

Incroci sentimentali non è il racconto di un tradimento, Denis, nella sua consueta esplorazione del mondo emotivo femminile si spinge molto più in profondità e molto al di là delle convenzioni. La storia di Sara, come anche la stessa Binoche ha spesso sottolineato, non è quella né di una donna sottomessa, né di una vittima. Sara semplicemente sceglie di vivere i propri desideri, di esprimere la propria passione, quasi per non sentirsi in possesso né del suo compagno né del suo amante.

Il triangolo amoroso raccontato da Denis ricorda un po’ quello Jules e Jim (1962) di François Truffaut. Qui ci sono una donna, il suo compagno e l’ex socio di lui che un tempo è stato amante di lei. Il ritorno improvviso dell’uomo condiziona inevitabilmente le scelte di lui e turba l’animo della donna scatenando una tempesta emotiva che la coppia Binoche Lindon incarna con straordinaria credibilità anche nelle scene più intime.

RASSEGNA PANORAMICA
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