C’è un fil rouge che parte dal discorso di ringraziamento di Michaela Coel ai BAFTA 2021 e che potrebbe arrivare al Dolby Theatre di Los Angeles, dove in molti vorrebbero vedere sul palco anche gli Intimacy Coordinator tra le categorie considerate dell’Academy per ricevere un prossimo futuribile Premio Oscar. A rilanciare l’ipotesi sono state le dichiarazioni rilasciate a THR dalla richiestissima Mam Smith (tra le coordinatrici più accreditate a Hollywood e utilizzata anche da Luca Guadagnino per le scene di Zendaya nell’ultimo Challengers) e della regista femminista e “sex-positive” Erika Lust.
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Recentemente celebrati da Kate Winslet, che al New York Times Magazine ha detto che avrebbe voluto averli sul set di molti film realizzati, e ormai presenza ricorrente in molte grandi produzioni televisive e cinematografiche (da Povere creature! a Bridgerton) i cosiddetti “coordinatori” o “registi dell’intimità” non hanno però conquistato tutti. Per esempio Michael Douglas, che lamenta il loro aver preso il controllo delle scene di sesso togliendolo ai registi veri e propri, Gaspar Noe, Toni Collette (che non li vuole durante le riprese) e la francese Mia Hansen-Løve.
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Una figura ancora controversa, insomma, eppure fondamentale, come dimostrato dalle tante discussioni seguite al #MeToo, che però in alcuni casi arriva a rivedere il copione e incontrare individualmente gli attori. E che dovrà inevitabilmente venire regolamentata, per proteggere uomini e donne coinvolti nelle scene più delicate senza però condizionare la creatività degli artisti o bloccare produttori e Studios.
“Mi piacerebbe che accadesse – ha infatti detto la Smith, parlando dell’ipotesi di poter concorrere a una statuetta. – Ma penso ci sia ancora un po’ di strada da fare prima di essere riconosciuti, perché non siamo ancora stati standardizzati. In questo senso, credo che ci vorrà un po’ di tempo“. Forse non troppo, visto – come ricorda la Lust – che l’Academy ha “appena fatto inserire il casting come categoria“.