A Roma Leonardo Pieraccioni e Alessandro Siani hanno presentato il loro atteso film, Io e te dobbiamo parlare. La pellicola, in uscita al cinema il 19 dicembre con 01 Distribution, vede per la prima volta insieme i due attori che uniscono la comicità toscana all’umorismo partenopeo in un racconto che rende omaggio alla commedia poliziesca e a quella italiana degli anni ’80. Protagonisti, al fianco di Siani e Pieraccioni, anche Francesca Chillemi, Brenda Lodigiani, Gea Dall’Orto, Tommaso Cassissa, con la partecipazione di Peppe Lanzetta, Giovanni Esposito e Biagio Izzo.
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Una collaborazione da lungo attesa e voluta nel cinema quella tra Siani e Pieraccioni che si è concretizzata con una commedia che vede alla regia e alla sceneggiatura l’attore napoletano, anche protagonista del buddy movie in coppia con il collega toscano all’insegna per i due del divertimento.
L’idea di Io e te dobbiamo Parlare
“Bisognava trovare un’idea che fosse spiazzante, cercare di non fare il solito film – racconta Siani di questa prima collaborazione con Pieraccioni – Quando mi è venuto in mente il soggetto mi sono sentito forte di proporre a Leonardo qualcosa di diverso da quello che avevamo fatto. Nel 2018 ci eravamo incontrati e ci eravamo riproposti di fare un film insieme. Nel frattempo, ci siamo annusati, ci scrivevamo e l’anno scorso è stato l’anno fondamentale. Leonardo pensava che per fare un film insieme dovessimo aspettare il momento in cui dovevamo essere “accesi”. Il mio film precedente, Succede anche nelle migliori famiglie, è stato un film fortunato. Anche Leonardo ha fatto un risultato molto importante con Pare parecchio Parigi. Quindi era il momento giusto, perché non era una operazione a tavolino, ma era un progetto che ci dava la possibilità di divertirci. Naturalmente ho chiesto a Leonardo di essere presente non solo come attore, ma anche nello sviluppo delle idee e ho scritto la sceneggiatura anche seguendo delle linee che erano state indicate da lui. Per me è stato come collaborare con un’icona, la comicità non la puoi scrivere, la devi fare e interpretare”.
Lieto di essere stato diretto da Siani, Pieraccioni racconta perché e come è stata la collaborazione con il collega partenopeo: “Era tanto che ci si incrociava negli uffici di Rai cinema e di 01 Distribution. Noi veniamo dallo stesso background, dalle cantine, dai pub, dalle feste di piazza, dai cabaret, e sapevamo che non sarebbe stato un problema capirsi, anche nell’improvvisazione, perché quella è la nostra scuola. Sono anche felice di aver fatto di nuovo un film solo da attore, l’ultimo era Il mio west di Giovanni Veronesi nel 1998. Mi sono divertito perché sono molto pigro e mi sono ricordato della roulotte in cui aspetti con l’aria condizionata e ti chiedono in continuazione se vuoi un caffè e puoi anche chiedere di farti portare cose come le salsicce alla maremmana. Ma la cosa che mi ha convinto è stata la sceneggiatura e il fatto di poterci divertire insieme. Pensavo che mi avrebbe proposto qualcosa che univa i nostri due mondi e invece Alessandro mi ha proposto questo soggetto divertente. L’attore si deve mettere totalmente nelle mani del regista e io l’ho fatto. È un film semplice in cui ci siamo divertiti ad essere un colore che potesse andare bene per tutti. È un film molto ganzo!”.
Un napoletano un po’ toscano ed un toscano molto napoletano
Un film in cui le tante gag sono nate da messaggi su whatsapp, a volte scomposti, tra Siani e Pieraccioni e che ha fatto scoprire l’uno all’altro. “Io ho scoperto il fiorentino che è in Alessandro – dice Pieraccioni – e ho ritrovato il napoletano che è in me. Sin dal mio primo film ho capito che la comicità napoletana, da Totò a Troisi, è fatta di colori, di una tradizione meravigliosa e di una musicalità armoniosa che io amo. Da sempre ho utilizzato interpreti napoletani come Tosca D’Aquino, Biagio Izzo, Vincenzo Salemme, Davide Marotta. Firenze e Napoli smussano gli angoli, non prendono mai la testata, anche nelle situazioni più faticose cercano sempre di smussare l’angolo”.
In Siani Pieraccioni ha scoperto un “principino”: “La cosa che mi fa ridere di Alessandro è che è una persona più compita e seriosa di quello che credevo”, dice Pieraccioni; mentre Siani racconta di aver ritrovato in lui il divertimento avuto solo sul set di Natale a New York con Christian De Sica: “Qui l’atmosfera era sempre di gioco e di scherzo, anche se è stato uno dei film in cui sono stato più attento a scrivere le situazioni comiche, perché non volevo deludere Leonardo che mi aveva dato una piccola responsabilità. In Leonardo ho trovato un fratello toscano con cui c’è una grande sintonia”