Presentato al 40esimo Torino Film Festival, unico italiano in concorso, La lunga corsa di Andrea Magnani (Easy, 2017), è la fiaba ambientata in un carcere in uscita nelle sale cinematografiche a primavera 2023 con Tucker Film.
Il volto pulito e naïf di Adriano Tardiolo, già interprete di Lazzaro felice (2018) di Alice Rohrwacher, è il protagonista di un racconto surreale di personaggi fuori dall’ordinario e carico di riferimenti simbolici alla crescita, alla vita e al rapporto padre figlio. Al suo fianco Giovanni Calcagno (Diabolik, 2021, Il traditore, 2019) è il capo delle guardie carcerarie che vede Giacinto (Tardiolo), piccolo fiore nato tra le sbarre, crescere in un mondo al di fuori dalla realtà mentre gli fa da padre.

Sinossi
Il carcere, per Giacinto, è tutto tranne che un buco nero: figlio di due detenuti, lui dentro un carcere non solo ci è nato, ma ci è pure cresciuto. Libero di volare via, decisamente impreparato a farlo. Infanzia, adolescenza, candeline dei 18 anni: quella è “casa”, nonostante le sbarre, e Jack, il capo dei secondini, è un burbero e premuroso “papà”. Lavorando sull’eccentrica leggerezza di cui si nutriva Easy – Un viaggio facile facile, Andrea Magnani costruisce la favola divertente e surreale di Giacinto: un bambino, poi giovane adulto, che non conosce la grammatica del mondo e ne ha paura. Un outsider bizzarro e gentile che scoprirà, nelle proprie gambe e nella Lunga corsa del titolo, il paio d’ali di cui ha sempre avuto bisogno.

Intervistati da CIAK, il regista Andrea Magnani e gli interpreti, Adriano Tardiolo e Giovanni Calcagno, raccontano la storia, carica di metafore poetiche e allusive, che li ha coinvolti per la realizzazione de La lunga corsa.