La vita è una danza, la recensione di un film pieno di passione

La prima ballerina dell'Opera di Parigi al centro del nuovo Cédric Klapisch

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La vita è una danza

“Approfitta di tutte le vite che la vita ti offrirà” è la citazioe che ci sentiamo di appuntare e sottolineare dopo la visione dell’ultimo film di Cédric Klapisch, La vita è una danza. In sala dal 6 ottobre e interpretato dalla prima ballerina dell’Opéra di Parigi, Marion Barbeau, una piacevole scoperta in un cast di giovani e artisti di grande talento che il regista di L’appartamento spagnolo, che ammette di aver voluto focalizzarsi “più sull’idea della passione che del sacrificio”.

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IL FATTO: Elise è una promettente ballerina di danza classica che vive a Parigi assieme al fidanzato. La sua vita perfetta viene però sconvolta il giorno in cui scopre che il ragazzo la tradisce e rimedia una brutta slogatura in scena. Il cammino per la guarigione fisica ed emotiva la porta fino in Bretagna, dove il calore dei suoi amici e un nuovo amore la mettono davanti alla possibilità di una rinascita. Armata di tenacia e determinazione, Elise non si lascerà sfuggire l’opportunità.

La vita è una danza

L’OPINIONE: E’ pieno di passione il film, nato per raccontare “il piacere profondo di chi balla”, ma per quanto sia una protagonista assoluta, En Corps (questo il titolo originale), non è solo un film sulla danza, non esclusivamente, almeno. Onnipresente sin dai quindici minuti di balletto iniziali – affascinanti anche per i non appassionati per la coreografia nella coreografia che il regista trae dalle riprese aeree delle ballerine sul palco dell’Opera – la danza resta il motore, l’occasione della parabola della (s)fortunata Elise e di una storia che invita all’apertura, l’ottimismo, la rinascita che offrono le seconde occasioni.
Più che in altri casi, qui lo humour presente resta tra le righe, sfuggente, in un’Odissea che permette alla giovane Elise di affrontare il mondo in maniera diversa da quella usuale. Dal poco empatico genitore, alle amiche “bobo” fino ad altre figure – come lei – in momenti difficili della propria vita, anche le rinunce passate acquistano un senso e forniscono una spinta ulteriore per scoprire nuove possibilità. Tra citazioni e lezioni brevi su sciovinismo e realtà, il montaggio e le riprese la fanno da padroni. Nel raccontarci i diversi tempi che scorrono sullo schermo e la bellezza dei colori e delle emozioni che si sviluppano via via. L’accettazione della giovane è graduale, come anche il raggiungimento del giusto livello di empatia e comprensione dello spettatore, che nonostante una parabola prevedibile, tanto quanto le interazioni e l’evoluzione dei personaggi, non potrà non godersi lo spettacolo messo in scena.

SE VI È PIACIUTO GUARDATE ANCHE… Black Swan, il più ricco e interessante tra gli ultimi titoli ambientati nel mondo del balletto. Oltre, ovviamente, alla serie Chiami il mio agente!, nella quale il regista dà libero sfogo al suo humor e a un particolarissimo gusto dell’assurdo nel fare finzione della realtà.

La vita è una danza

RASSEGNA PANORAMICA
VOTO
la-vita-e-una-danza-la-recensione-di-un-film-pieno-di-passioneEn Corps, Francia/Beelgio/Paesi Bassi 2022. Regia: Cédric Klapisch. Con: Marion Barbeau, Hofesh Shechter, Denis Podalydès, Muriel Robin, Pio Marmaï, François Civil e Souheila Yacoub. Durata: 1h 57’. Distribuzione: BIM Distribuzione