L’abbaglio, Ficarra e Picone garibaldini con Toni Servillo (trailer)

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L'abbaglio Ficarra Picone Toni Servillo

Dopo l’annuncio di inizio 2022 che compose la squadra che portò alla vittoria del Nastro d’Argento come film dell’anno, si ricompone il poker d’assi de La stranezza. Nel suo nuovo film, infatti, Roberto Andò ha voluto ancora con sé Toni Servillo, Salvo Ficarra e Valentino Picone, come vediamo nelle foto della gallery in fondo alla pagina e nel trailer di L’abbaglio, che 01 Distribution porterà al cinema a partire dal 16 gennaio.

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Il tris citato, non esaurisce però gli assi del cast, che è completato da Tommaso Ragno (nei panni di Giuseppe Garibaldi), Giulia Andò (Assuntina), Leonardo Maltese (Ragusìn), Vincenzo Pirrotta (Sovrastante), Clara Ponsot (Rose), Aurora Quattrocchi (la madre che piange), Filippo Luna (Sindaco di Sambuca), Rosario Lisma (Parroco di Sambuca), Giovanni Anzaldo (Bosco), Claudio Collovà  (Giuseppe La Masa), Andrea Gherpelli (veterano bergamasco), Federico Pasquali  (giovane ligure), Matteo Bianchi (giovane toscano), David Meden (giovane veneto), Daniele Gonciaruk (Nino Bixio), Pascal Greggory (Jean Luc Von Mechel) e Giulia Lazzarini (Maddalena Orsini).

Il trailer di L’abbaglio

Coime autore di soggetto e sceneggiatura, il regista è affiancato da Ugo Chiti e Massimo Gaudioso, con professionisti del calibro di Maurizio Calvesi (come Direttore della Fotografia) ed Esmeralda Calabria (al Montaggio) a completare la troupe. Insieme a Michele Braga ed Emanuele Bossi alle musiche, Giada Calabria per la scenografia e Maria Rita Barbera, responsabile degli splendidi costumi.

 

L’abbaglio, trama

1860. Giuseppe Garibaldi inizia da Quarto l’avventura dei Mille circondato dall’entusiasmo dei giovani idealisti giunti da tutte le regioni d’Italia, e con il suo fedele gruppo di ufficiali, tra i quali si nota un profilo nuovo, quello del colonnello palermitano Vincenzo Giordano Orsini (Servillo). Tra i tanti militi reclutati ci sono due siciliani, Domenico Tricò (Ficarra), un contadino emigrato al Nord, e Rosario Spitale (Picone), un illusionista. Sbarcati in Sicilia, a Marsala, i Mille iniziano a battersi con l’esercito borbonico, di cui è subito evidente la preponderanza numerica. In queste condizioni, per il generale appare pressoché impossibile far breccia nella difesa nemica e penetrare a Palermo. Ma quando è quasi costretto ad arretrare, Garibaldi escogita un piano ingegnoso. Affida una manovra diversiva al colonnello Orsini, che mette in piedi una colonna di feriti con uno sparuto gruppetto di militi, cui viene affidato il delicatissimo compito di far credere a Jean-Luc Von Mechel, comandante svizzero dell’esercito regio, che il generale stia battendo in ritirata all’interno dell’isola. Inizia così una partita a scacchi giocata sul filo dell’imponderabile, il cui esito finale sarà paradossale e sorprendente.