Le proprietà dei metalli, intervista a Antonio Bigini − Berlinale 73

Alla Berlinale Generation – K Plus la storia del fenomeno dei minigeller esploso negli anni ’70

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È stato presentato oggi in anteprima mondiale al 73. Festival Internazionale del Cinema di Berlino nella sezione Berlinale Generation – K Plus il film Le proprietà dei metalli, scritto e diretto da Antonio Bigini.

Il film, una produzione Kiné Società Cooperativa con Rai Cinema, realizzata con il sostegno di Regione Emilia-Romagna, il supporto di Emilia-Romagna Film Commission e della Toscana Film Commission, vede nel cast la partecipazione di Martino ZaccaraDavid PasquesiAntonio Buil PueyoEdoardo Marcucci, Enzo Vetrano ed è ambientato negli anni Settanta, in un paesino dell’Italia Centrale. Lì, Pietro, un bambino cresciuto da un padre duro e asfissiato dai debiti, manifesta doti misteriose: piega metalli al solo tocco. Uno scienziato americano comincia a studiarlo. Gli esperimenti porteranno Pietro a contatto col mondo invisibile, dove le leggi della fisica lasciano il passo ai desideri più profondi.

Le proprietà dei metalli è liberamente ispirato a una vicenda poco nota: il fenomeno dei cosiddetti minigeller, cioè quei bambini che alla fine degli anni Settanta, dopo aver assistito all’esibizione televisiva dell’illusionista Uri Geller, apparentemente in grado di piegare chiavi e cucchiai al solo tocco, hanno cominciato a manifestare fenomeni simili. Casi di minigeller si sono verificati un po’ in tutta Europa. Due professori universitari italiani dal 1975 al 1980 hanno condotto studi scientifici su alcuni di questi bambini, raccogliendo i risultati delle loro esperienze in un corposo dattiloscritto, mai pubblicato.

I bambini studiati dai due professori avevano aspetti in comune: vivevano in campagna e provenivano da famiglie umili e in molti casi problematiche. Gli esperimenti condotti dagli scienziati consistevano in incontri domestici in cui ai bambini veniva richiesto di piegare oggetti metallici in situazioni sempre più controllate. I bambini più “dotati” venivano poi studiati all’interno di laboratori universitari. Nessuno di questi esperimenti è arrivato al dunque, e cioè alla dimostrazione scientifica dell’esistenza di un fenomeno paranormale.

Guarda qui l’intervista al regista Antonio Bigini

(Servizio a cura di Stefano Amadio)

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