Facebook ha chiuso un gruppo social dedicato ai film e agli sketch di Lino Banfi. La comunità, chiamata “Noi che amiamo Lino Banfi official”, contava 117mila fan dell’attore pugliese, due giorni fa è stata oscurata, udite udite, per violazioni degli standard di del social network in merito a violenza e sesso.
Sul gruppo gli utenti postavano vecchi spezzoni di film che, quasi 40 anni dopo, sono stati contrassegnati come «incitamento alla violenza»; ad esempio la celeberrima canzone «E benvenuti a ‘sti frocioni, belli grossi e capoccioni», suonata nel film Fracchia la belva umana è stata bandita dal social in quanto «incitamento all’odio» contro i gay.
L’ideatore del gruppo, Calogero Vignera, è stato intervistato da Libero.it:
“Oltre 400 post sono stati segnalati. Eppure nel gruppo si potevano pubblicare solo immagini e frasi dei film con Lino e scatti relativi alla sua carriera. Qualsiasi altra foto legata ad altri personaggi o contesti, tanto più se violenta o hard, veniva da me filtrata e non pubblicata. E poi il gruppo era apprezzatissimo: oltre a fan di Lino, aderivano personaggi noti come Andrea Roncato, Gloria Guida, Sergio Martino, Sandro Ghiani”
Lo stesso Lino Banfi è intervenuto sulla questione sempre su Libero.it:
“Ci stanno togliendo la possibilità di ridere e far ridere, cosa di cui oggi avremmo un gran bisogno. Per questo dico basta agli eccessi del politicamente corretto: con queste azioni sono gli stessi censori a risultare ridicoli e stupidi. Ma davvero credono che dire “Ti prendo le ginocchia e te le metto nelle dita dei piedi” sia un incitamento alla violenza?”