L’Isola chiude i battenti con Ennio e La persona peggiore del mondo

Termina così il primo esperimento di un festival cinematografico sempre più crossmediale

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La ventottesima edizione dell’Isola del Cinema a Roma si conclude con la proiezione dei film che hanno riscosso maggior successo per quest’anno: La persona peggiore del mondo (Joachim Trier) al Cinelab ed Ennio (Giuseppe Tornatore) per l’Arena Lexus.

A precedere i due eventi è il discorso di Giorgio Ginori, organizzatore storico del festival romano per eccellenza nei mesi estivi. La serata è caotica e in un momento di tranquillità passeggera Giorgio ci confessa: “Vorrei poter non dimenticare assolutamente nessuno e nominare, oltre che sponsor e Istituzioni, ogni membro del team che ha reso possibile tutto questo”. Chiamando sul palco la Direttrice Artistica Joana De Freitas Ginori, ha avuto modo di ricordare che questa edizione ha rappresentato il primo passo verso lo sviluppo di un progetto ben più ampio e crossmediale, che vede l’incontro tra Cinema – primo grande amore – e altre forme di spettacolo quali musica, letteratura, poesia e teatro. In vista della trentesima edizione, insomma, l’Isola punta a farsi Laboratorio Contemporaneo di Cinema, Arte e Cultura.

Per le prossime edizioni, inoltre, si prevedono ulteriori gemellaggi con i Paesi d’Europa, speculari al progetto dell’Isola così com’è avvenuto per il Dolcevita-sur-Seine, sulle sponde dell’Ile Saint Louis a Parigi, che quest’anno ha costituito una sorta di filiale per l’evento romano.

Ultimo – ma non ultimo, giacché ha preceduto la proiezione! – il videomessaggio che Giuseppe Tornatore ha voluto dedicare agli spettatori riunitisi una volta ancora – sotto un cielo lampeggiante, stavolta – per ascoltare e ammirare il genio di Ennio nel documentario a esso dedicato. “So che le proiezioni del mio film hanno avuto un grande successo e questo mi riempie di orgoglio” ha dichiarato Tornatore, ringraziando il pubblico tutto per l’affetto mostrato nei riguardi del suo film.