L’Isola del Cinema danza sulle note di Bella Ciao

Proiettato al Cinelab il docomentario di Giulia Giapponesi sulla canzone simbolo della Resistenza.

0

A conclusione della penultima settimana di festival sull’Isola Tiberina a Roma interviene il collettivo Mujeres nel Cinema, nato dalla volontà di valorizzare le professionalità femminili nel mondo cinematografico. La presidente dell’associazione, Giulia Rosa D’Amico, ha selezionato per l’Isola del Cinema il film documentario Bella Ciao – Per la libertà, di Giulia Giapponesi.

“Abbiamo scelto questo film perché la sua genesi è assolutamente particolare”, ha dichiarato la presidente delle Mujeres. Nel 2017, difatti, la regista si è accorta delle diversissime versioni di Bella Ciao trasmesse nel mondo. Ne esistono di ogni genere e con un numero pressoché infinito di traduzioni, nonché trasposizioni in ogni parte del globo.

“Guardando il video online di uno di questi arrangiamenti, ho notato riferimenti alla serie de La Casa di Carta”, racconta la regista durante la serata. “È stato strano perché per me questa è una canzone tradizionale, simbolo della resistenza partigiana… vedere che c’era in giro gente che la conosceva solo in quanto colonna sonora di una serie Netflix mi ha lasciato stupefatta. Sicché mi son detta: perché non raccontare l’origine di questa canzone, così che le persone non pensino che venga dalla serie tv?”.

Ebbene, il compito sembra essersi rivelato più arduo del previsto. Giulia Giapponesi, nell’iniziare le sue ricerche sull’origine di Bella Ciao si è accorta che in effetti c’è molto mistero intorno alla sua genesi. Sono diverse le piste che raccontano la nascita di questa canzone e il modo in cui è diventata simbolo della Resistenza. Spesso si tratta di versioni discordanti e collocate diversamente nello spazio tempo. Attraverso una serie di interviste frazionate in capitoli – titolati dalle strofe della canzone – la regista racconta quanto importante ha saputo divenire la stessa per i popoli del mondo intero.

“Cantare Bella Ciao in alcuni Paesi è complesso, pericoloso…” sostiene Giulia Giapponesi durante il Q&A successivo al film “Eppure la gente lo fa lo stesso. È come se questa melodia avesse il potere di risollevare l’animo: è la canzone che si intona più spesso quando si vive un momento di crisi, anche su sponde opposte. Poter raccogliere le testimonianze di chi ancora oggi fa di questa canzone un vessillo è stato impagabile”.