L’Isola del cinema si trasforma nell’Isola del Giappone

A guidare la serata è la musica, tra danze tradizionali e l’ultimo film del geniale Mamoru Hosoda

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“Uta yo, michibiite!”, canta Suzu – la protagonista di Belle (Mamoru Hosoda) – entrando nel mondo virtuale di [U]. La traduzione letterale del verso è: “Melodia, guidami!”, e pare che sia stato il leitmotiv esatto della giornata dedicata al Giappone sull’Isola Tiberina.

In collaborazione con l’Ente Nazionale del Turismo Giapponese, l’Isola del Cinema si è letteralmente trasformata per una notte, dando ai suoi ospiti la sensazione autentica di entrare nel Paese del Sol Levante. Dalle 19:00 alle 21:00 è stato possibile fare pratica di calligrafia tradizionale, indossare lo yukata – versione estiva e semplificata del più elaborato kimono – e conoscere da vicino la più piccola delle isole giapponesi, Shikoku, sede di uno degli impianti termali più antichi di tutto il Paese.

Per qualche ora, insomma, ci siamo immersi in una realtà esotica e affascinante, proprio come accade alla Suzu di Mamoru Hosoda quando accede all’immaginaria app di [U]. Proprio come lei, infatti, visitatori e spettatori si sono lasciati incantare dall’alterità e guidare dalla musica. A precedere la proiezione del film, già sbarcato in città durante la scorsa Festa del Cinema di Roma, è stata l’esibizione del formidabile gruppo dei Takarabune sul palco dell’Arena Lexus.

I Takarabune (il cui nome si ispira alla tradizionale “Nave del Tesoro” pilotata dalle Sette divinità della Fortuna giapponesi) sono un gruppo di danzatori di fama internazionale specializzati in una particolare rivisitazione dell’Awa Odori, una danza tradizionale tipica della festa buddhista di Bon, il cui scopo è quello di celebrare i propri antenati. Una dolcissima connessione al film, se si pensa che uno dei fili conduttori nel capolavoro di Mamoru Hosoda sia proprio quello delle relazioni con i famigliari scomparsi.

Suzu, ovverosia Bell (traslitterazione inglese del suo nome), ovverosia Belle (così come verrà travisato il nick dalla community di [U]), riesce a cantare e a usare la musica per ri-connettersi a se stessa e alla madre tragicamente scomparsa. Guardare il film dopo aver assistito a questo genere di performance mette addosso tutta un’altra sensazione: si tratta di una più profonda consapevolezza, che genera nello spettatore un’emozione tanto intensa da sospendere fiato e tempo fino alla chiusura della serata.