Mank: il film di David Fincher accusato di sessismo

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È arrivato su Netflix il nuovo film di David Fincher, Mank, che mette in luce il dramma personale e professionale dello sceneggiatore di Quarto potere. Tuttavia è stato sottolineato nelle ultime ore un aspetto che riguarda il casting del film. Il regista infatti è stato accusato di sessismo per via di alcune decisioni.

Mank ha come protagonista Gary Oldman, 62 anni, nei panni di Mankiewicz, che in realtà all’epoca aveva solo 43 anni. La scelta deriva in parte dal noto problema d’alcolismo, che lo faceva sembrare decenni più vecchio della sua reale età. Gli eccessi l’avrebbero portato alla morte prematura a soli 55 anni.

La moglie di Mank, che aveva la sua stessa età, è interpretata da Tuppence Middleton, 33 anni. I due sono stati sposati dal 1920, il che vorrebbe dire che se il personaggio avesse davvero avuto 33 anni nel 1940, anno in cui è ambientato il film, avrebbe avuto solo 13 anni all’epoca del matrimonio.

La scrittrice Emily Nunn è stata particolarmente dura nei confronti di queste decisioni, scrivendo su Twitter: “Non ci sentiamo invisibili, siete voi che ci cancellate” e accusando il film di non avere nessuna donna sopra i 40 anni nel cast.