Marcel the Shell, la recensione

Il film di animazione candidato agli Oscar 2023 è in sala dal 9 febbraio con Lucky Red e Universal Pictures

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Marcel the Shell

Nata in un breve video su You Tube, la piccola conchiglia parlante è diventata un vero fenomeno cinematografico con il film Marcel the Shell, che, dalla sua presentazione in anteprima al Telluride Film Festival nel 2021, ha vinto una lunga lista di premi fino ad arrivare ora ad essere candidato tra i migliori film di animazione agli Oscar 2023. Diretto e interpretato da Dean Fleischer Camp, il film, un misto di stop motion e live action prodotto da A24, vede la partecipazione di Jenny Slate alla sceneggiatura e come voce del piccolo Marcel, insieme a quella di Isabella Rossellini per la nonna della piccola conchiglia.

Marcel the Shell, il fatto

C’è un prima e un dopo nella vita della conchiglia Marcel. Il prima è il tempo in cui i proprietari della grande casa in cui vive erano una coppia felice, come nella foto appesa sul frigo e incorniciata da un cuore. In quel prima, Marcel era parte di una grande famiglia di conchiglie tutte diverse, ma tutte come lui. Poi la coppia ha litigato, urla, piatti rotti e tutto il resto, suoni che a Marcel rimbombano ancora nelle orecchie. Da allora lui è rimasto solo in quella casa, con la sua saggia nonna Connie, mentre gli altri della famiglia sono andati via. Marcel, per non dimenticarli, li ha disegnati su un pezzo di legno, che mostra al filmmaker (interpretato da Dean Fleischer Camp, vero regista del film) che sta facendo un documentario su di lui. Dean lo metterà in rete per aiutarlo trovare i suoi simili, perché la rete serve a questo, a unire le persone, o no?

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Marcel the Shell, l’opinione

Intimo e buffo, come una conchiglia del mare con un occhio di plastica per osservare il mondo e le scarpette di una bambola per camminare. Ma anche ambizioso e illuminato per i temi che tocca.

Questo film in stop motion ci trascina con le piccole trovate grazie a cui Marcel vive tutti i giorni dopo che un’apocalissi emotiva si è abbattuta sul suo mondo interiore. E ci parla di connessione. Non quella wifi, ma quella tra gli esseri viventi, come nella scena in cui i rumori del mondo risuonano nel guscio di Marcel facendolo sentire parte di un tutto più grande. O come quando qualcuno sceglie di andarsene in silenzio proprio durante una chiassosa festa e Marcel realizza che nelle cose nuove c’è sempre la traccia di ciò che è stato.

Il personaggio di Marcel nasce davvero sul web, un video di 3 minuti fatto in casa nel 2020 che ha totalizzato 33 milioni di visualizzazioni. Ci sono voluti 7 anni a Jenny Slate, ideatrice e voce di Marcel, per arrivare a realizzare questo piccolo grande film che ha delle battute filosofiche e ti invita a osservare il mondo dal basso verso l’altro per riscoprirne la poesia.

Se vi è piaciuto Marcel the Shell guardate anche…

I fan della tecnica stop motion, sempre meno utilizzata, non possono perdere il nuovo Pinocchio di Guillermo del Toro (su Netflix) o La mia vita da zucchina di Claude Barras.

RASSEGNA PANORAMICA
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