Matteo Buzzanca: «Così ho musicato la vita di Roberto Baggio”

Abbiamo incontrato il compositore della colonna sonora de Il Divin Codino, il film Netflix sulla vita di Roberto Baggio

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Matteo Buzzanca

Il compositore, produttore e autore ha raccontato a Ciak il lavoro dietro la colonna sonora del biopic su Roberto Baggio Il Divin Codino di Letizia Lamartire con protagonista Andrea Arcangeli disponibile su Netflix.

 

Un grande versatilità tra canzoni pop, elettronica, musica classica e sinfonica e colonne sonore: il compositore, produttore e autore Matteo Buzzanca ha conquistato diversi dischi di platino e d’oro scrivendo successi per Eros Ramazzotti, Luca Carboni, Emma Marrone, Malika Ayane, Marco Mengoni, Gianni Morandi, Max Gazzè e all’estero ha prodotto artisti del calibro dei Sigur Ros e Moby. Per il cinema dopo aver composto la colonna sonora dell’opera prima di Letizia Lamartire Saremo giovani e bellissimi, per la quale ha vinto lo speciale premio Soundtrack Stars Award al 75 ° Festival del Cinema di Venezia, e per il film di animazione Trash – La leggenda della piramide magica, firma le musiche del biopic Netflix sul Pallone d’oro Roberto Baggio Il Divin Codino tornando a collaborare con Letizia Lamartire. «Il mondo del cinema dà la possibilità a un musicista come me che ha un bagaglio molto ricco di metterlo a frutto –  ci ha spiegato Matteo Buzzanca – tutta la storia del cinema è costellata da compositori incredibili, ne ammiro tantissimi come Bernard Herrmann, compositore di Alfred Hitchcock, John Williams, e ovviamente Ennio Morricone che per me è quasi una divinità. Il cinema è un grande tesoro, ci sono mondi infiniti dentro”.

 Matteo Buzzanca

Cosa ha significato comporre le musiche per un film sulla vita di un simbolo italiano, uno dei miti calcistici più amati in Italia e all’estero?

È stato un onore ma ho sentito addosso anche una grande responsabilità, però mi ha subito affascinato questa sfida perché in Roberto Baggio è molto forte questa dimensione spirituale, questo suo appoggiarsi alla fede per cercare una forza interiore. È stato interessante capire che tono dare alla colonna sonora per interpretare lo spirito di Roberto Baggio.

Da dove sei partito?

Si parte come sempre dalla sceneggiatura e si cerca di capire quali sono i temi, in questo caso c’era il conflitto tra Baggio e il padre, la provenienza da una provincia con delle regole molto rigide, il fatto che fosse un predestinato, i trionfi, gli infortuni che ha avuto. Ho cercato di immaginare un mondo sonoro legato a questi aspetti, mi sono confrontato con la regista su determinate direzioni stilistiche e dopo le riprese iniziali ho cominciato a fare le prime prove in modo che il montatore avesse già delle tracce temporanee sulle quali abbozzare il montaggio.

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Della colonna sonora de Il Divin Codino fanno anche parte diversi successi musicali anni ’90 da 1979 dei The Smashing Pumpkins a Supersonic degli Oasis, ti hanno influenzato in qualche modo?

Quelle sono le scelte che spettano al music supervisor che viaggia su un canale separato rispetto a quello del compositore che cerca di lavorare secondo delle logiche differenti. Io in parte ho tenuto conto di quel suono anni ’90, in certi passaggi ho cercato di creare, soprattutto nei momenti di vittoria, nei momenti più celebrativi, quando Baggio segna i gol, dei brani un po’ stile rock anni ’90 affinché si integrassero al contesto storico.

Andrea Arcangeli -Il Divin Codino

La scena del celebre rigore sbagliato alla finale Italia – Brasile ai Mondiali di calcio del 1994 sembra un duello tra Roberto Baggio e il suo destino beffardo, in quel momento musicalmente ho sentito delle atmosfere da film western…

C’è un filo di quella componente, il suono di tromba, questo senso di sospensione che non è proprio western, però c’è un po’ di quell’aspetto perché abbiamo voluto creare questa sorta di duello anche un po’ metafisico, non solo, quindi, con quel rigore, ma che riguardava il conflitto interiore che Baggio ha sempre vissuto. La musica contribuisce in maniera delicata a creare quel tipo di sensazione e avvolge la scena.

Ci sono tante scene emozionanti nel film, quale ti ha segnato maggiormente?

La scena centrale che è la più lunga di tutte, quella che comincia con la partita Italia – Brasile, è stata molto difficile perché è tutta un continuum di musica che però cambia in termini di suggestioni e di emozioni che si devono integrare alla trasformazione della drammaturgia che viene rappresentata. Dopo il calcio di rigore sbagliato vengono mostrati i volti tristi di Baggio, di suo padre, di sua moglie ma al tempo stesso c’è l’euforia dei brasiliani che vincono, bisognava, quindi, fare i conti con la tristezza dei protagonisti ma anche con la gioia degli avversari. Sono soddisfatto di quel passaggio, è stata la scena più complicata ma anche la più gratificante.

Andrea Arcangeli -Il Divin Codino

Come sei riuscito a trovare il giusto “colore” nel commentare musicalmente un’epopea calcistica ma anche la storia di un uomo “normale” e genuino come Roberto Baggio?

È una persona che mi ha ispirato perché la sua è una storia vicina a quella di tutti, un grande calciatore, una gloria così incredibile, il penultimo giocatore italiano a vincere il Pallone d’oro che ha saputo essere anche “uno del popolo”. Purtroppo non ho avuto modo di conoscerlo personalmente ma spero che si emozioni con la mia musica. La difficoltà nel cinema è quella di creare la giusta intesa con il regista, è quello l’ostacolo maggiore, per fortuna tra me e Letizia Lamartire c’è sempre stata quell’intesa, è una persona molto consapevole dal punto di vista musicale, che riesce ad entrare in maniera molto profonda nel costrutto musicale e quindi questo aspetto mi ha aiutato tantissimo.