Megalopolis, la nuova Apocalypse di Francis Coppola? Speriamo di sì

La produzione di Megalopolis sembra essere l'ennesima follia creativa di Francis Ford Coppola. Ecco cosa sta succedendo

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Francis coppola megalopolis

The Hollywood Reporter ha pubblicato oggi sulla sua versione on line un resoconto sulla situazione produttiva di Megalopolis, l’attesissimo nuovo film firmato da Francis Ford Coppola, un progetto che il regista de Il padrino accarezza da decenni. E il quadro che ha descritto sembrerebbe essere disastroso.

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Secondo alcune dichiarazione raccolte dal giornale da componenti della produzione, Megalopolis sarebbe in serio pericolo. Coppola, che non fa un film ad alto budget da oltre 25 anni (L’uomo della pioggia) e che comunque non ha mai lavorato con le moderne tecnologie digitali, potrebbe essere in difficoltà.

A dicembre il grande cineasta ha licenziato tutto il team degli effetti speciali, mentre la notizia di oggi è che Megalopolis non ha di fatto più un reparto scenografico, o meglio, non quello originale.

Beth Mickey, la Production Designer iniziale, si è dimessa, e con lei David Scott, l’Art Director, seguiti ovviamente dai loro collaboratori. Il problema sembrerebbe, sempre secondo fonti interne alla produzione, che Coppola non sia in grado di gestire le tecniche innovative usate per esempio in Black Panther e The Mandalorian, e che voglia fare un passo indietro, tornando a un approccio più tradizionale.

Finirà con lo spendere molti più soldi di quelli che pensava“, sembra avere commentato sempre questa gola profonda. Che deve sperare di non essere mai individuata da Coppola stesso.

Ricordiamo un po’ di cose di Megalopolis, partendo dalla trama.

Megalopolis, scritto da Coppola negli anni ’80, segue le vicende di un architetto che vuole ricostruire New York City, un’utopia dopo un devastante disastro.

Lo scrivemmo nell’agosto del 2021, POTETE LEGGERE LA NOTIZIA INTEGRALE QUI

Nello stesso articolo riportiamo una dichiarazione di Coppola che dice che gli sarebbe piaciuto andare sul set nell’autunno del 2022. E infatti, come potete leggere in quest’altra notizia datata 9 novembre 2022…

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Come dice giustamente The Hollywood Reporter, Francis Ford Coppola ha infranto una delle regole auree di Hollywood: mai investire i propri soldi. 120 milioni di dollari, per l’esattezza, messi insieme grazie alla cessione del suo ramo dell’azienda vinicola che ormai da molti anni foraggia il clan Coppola, come lo stesso Coppola aveva raccontato in una lunga intervista a GQ nel febbraio del 2022, in occasione dei 50 anni de Il padrino.

LEGGI L’INTERVISTA DI FRANCIS FORD COPPOLA A GQ

Che non si dovrebbero mai investire i propri soldi del cinema è una legge che viene da lontano. Alle origini del cinema i pionieri dell’industria francese, Gaumont e Pathé, all’inizio del XX secolo vennero sostenuti da banche e fondi d’investimento per avviare i loro affari. Il padre del cinema fantastico, George Melies, che invece non voleva avere alcun tipo di interferenza alle sue creazioni artistiche, si ritrovò a combattere contro i colossi d’allora, finendo col vendere giocattoli in un chiosco a Gare Montparnasse.

La modernità, l’innovazione, il futuro non hanno mai spaventato il regista di Un sogno lungo un giorno, film in cui investì soldi suoi, fu in disastro e che fece fare un salto in avanti all’arte cinematografica di 20 anni in un colpo solo, grazie alle tecnologie digitali con cui fu girato (Vittorio Storaro lo considera ancora oggi una delle sfide più entusiasmanti e dei lavori più belli mai realizzati nella sua carriera) e montato.

Fu il film che lo rovinò per molti anni e che lo costrinse a girare uno dietro l’altro, per pagare i debiti, I ragazzi della 56ma strada, Rusty il selvaggio e Cotton Club. Un capolavoro e due film epocali.

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SUGLI ANNI OTTANTA DI COPPOLA

Francis Coppola è lo stesso regista che diresse Captain EO, un film sperimentale prodotto da George Lucas e interpretato da Michael Jackson, un cortometraggi di 17 minuti costato 30 milioni di dollari e realizzato in tecnica 4D, un’esperienza immersiva per i parchi divertimento della Disney. Era il 1986.

La notizia della “folle produzione” di Megalopolis sta facendo grazie alla Rete il giro del mondo in poche ore. Coppola viene preso in giro da sedicenti esperti di cinema che probabilmente non hanno neanche l’età per guidare l’automobile per le critiche che il regista aveva espresso nei confronti dei Marvel Movies.

Si dice addirittura che la produzione potrebbe non concludersi. Personalmente, a questo proposito, ho un sogno e un sospetto. Prego visionare la foto sottostante.

Credo che qualcuno che possa aiutare Coppola a realizzare l’ultimo sogno cinematografico della sua carriera ci sia.

Nel frattempo, come spesso accade, Hollywood attende che l’acrobata manchi il trapezio per schiantarsi al suolo. Senza comprendere l’importanza della follia di esibirsi senza rete.

Perché è così importante? Perché Francis Ford Coppola è stato uno dei cineasti più importanti della storia del cinema, realizzando film più grandi della vita e per questi destinati a sommergere e devastare tutti quelli che ci si avvicinano. Per poi restare nella storia. Bisogna augurarsi che Megalopolis sia come Il Padrino (I, II e III), La conversazione, Apocalypse Now, Dracula, oltre ai film già citati in precedenza, per non parlare di quelli da lui solo prodotti (L’uomo che fuggì dal futuro, American Graffiti) o scritti (Patton, Generale d’acciaio, per cui vinse il suo primo Oscar). Sono i film che hanno fatto grande il cinema e che lo terranno in vita.

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Un po’ come Avatar: la via dell’acqua che sarebbe stato sicuramente un fiasco. Ed è al momento il settimo maggiore incasso di tutti i tempi. E diventerà probabilmente il quarto. E il primo (Avatar) e il terzo, che è Titanic, sono sempre di James Cameron. E per la cronaca, con la riedizione in 4k in arrivo, il secondo posto di Avengers: Endgame è decisamente traballante.

Non bisogna mai prendere in giro un visionario.

Magari Megalopolis non lo vedremo mai. O sarà un fallimento disastroso ed epocale. O forse potrebbe rivelarsi il più grande film della storia del cinema. In ogni caso, sarà l’ultimo capitolo di una storia che prima o poi qualcuno dovrà portare sul grande schermo.

Quella di Francis Ford Coppola. Quella del cinema dei folli.