12 Soldiers, Chris Hemsworth non è solo Thor

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12 Soldiers

«I film fantasy ti fanno tornare bambino, ma sono quelli contemporanei che ti fanno sentire uomo. E anche attore», dice a sorpresa l’australiano Chris Hemsworth, alias il dio Thor, detto “il Tonante”, unodei supereroi Marvel più amati, che compie 35 anni ad agosto. Lo abbiamo appena visto in Thor: Ragnarok, terza uscita in solitario del suo personaggio figlio di Odino, e poi in Avengers: Infinity War, il più grande film di supereroi di sempre: un doppio clamoroso successo. Ma ora arriva in sala 12 Soldiers, un piccolo film costato solo 35 milioni di dollari che racconta una pagina sconosciuta della guerra al terrorismo, a lungo protetta dal segreto di Stato.

La missione di una squadra speciale di appena 12 soldati in Afghanistan, nelle settimane
successive all’attentato delle Torri Gemelle. Obiettivo: contattare l’Alleanza del Nord e convincerli ad attaccare la città di Mazar-i Sharif per strapparla ai Talebani, riprendendo in questo modo il controllo del nord del Paese. Hemsworth è Mitch Nelson, il capitano della pattuglia. Fenomenologia di un divo controvoglia, che sogna di “normalizzarsi”, abbandonare la qualifica di “super” ed essere considerato semplicemente un attore. Quando nel 2007 è arrivato per la prima volta in America, non aveva girato nemmeno un film in patria. Aveva 24 anni e nel suo curriculum c’erano solo 171 episodi di Home and Away, la più famosa soap opera australiana, 30 anni di programmazione, palestra di diverse generazioni di giovani e sconosciuti attori locali (Guy Pearce, Heath Ledger,
Naomi Watts, Isla Fisher, Jason Clarke, Isabel Lucas).

Fu assunto al volo nel prequel/reboot di Star Trek diretto da J.J. Abrams per interpretare George Kirk, giovane ufficiale della Federazione dei Pianeti Uniti che sacrifica eroicamente la sua vita per salvare quella dell’intero equipaggio dell’astronave Kelvin. Fra loro anche sua moglie, incinta di suo figlio che nasce quello stesso giorno e diventerà poi James
T. Kirk, il capitano della Enterprise, interpretato da Chris Pine. Dieci minuti scarsi che non sono passati inosservati, visto che due anni dopo è diventato Thor, e poi uno degli attori
più pagati di Hollywood: di solito 10 milioni di dollari a film, più percentuale sugli incassi.
La sua carriera lampo la spiegano sinteticamente le cifre: 9 anni, 17 film, 11 da
protagonista, 3 diverse franchise (Thor, Avengers, Biancaneve e il cacciatore), incasso complessivo di 8,2 miliardi di dollari, già più di veterani come Will Smith e Hugh Jackman.
Naturalmente non è estraneo il fatto che sia biondo, occhi azzurri, alto 1,91, con l’8% di grasso corporeo, e nel 2014 sia stato eletto «sexiest man alive» (l’uomo vivente più sexy) dal settimanale People. Chris Pratt, dall’altrettanto inopinato successo (è lo Star Lord de
Guardiani della Galassia ed era anche lui in Avengers: Infinity War), lo descrive così: «Giro vita di Brad Pitt, bicipiti di Arnold Schwarzenegger». Per 12 Soldiers, Hemsworth
ha dovuto perdere un po’ di quei super muscoli, e subito dopo riprenderli di nuovo. «È la mia unica concessione al proverbiale Metodo», scherza Hemsworth. «In palestra mi sento un po’ come Christian Bale, maestro di trasformismo fisico».

Rov Erstar

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