I cambiamenti climatici distruggeranno la nostra civiltà o è possibile utilizzare le nuove tecnologie per invertire questo processo? È la domanda che dà il via ad Ice on Fire, il nuovo documentario prodotto da Leonardo DiCaprio per HBO. L’attore, che presto vedremo in C’era una volta a… Hollywood, presta la sua voce al doc diretto da Leila Conners e che in Italia sarà trasmesso domenica 7 luglio alle 21.15 su Sky Arte e su Sky Atlantic.
Dodici anni dopo la prima collaborazione di Conners con DiCaprio in The 11th Hour, in cui si enfatizzavano i problemi legati al global warming, Ice on Fire, presentato in anteprima al Festival di Cannes 2019, si concentra invece sulla ricerca scientifica in atto e sulle possibili soluzioni, spesso inedite, pensate per rallentare la crescente crisi ambientale, in particolare per ridurre il carbonio nell’atmosfera e far diminuire le alte temperature responsabili dei maggiori danni del cambiamento climatico in corso.
In questo modo Ice on Fire non solo sottolinea la situazione negativa in cui versa il nostro pianeta, ma fornisce anche risposte concrete, offrendo nuove speranze per salvare il pianeta. Il documentario girato in vari paesi del mondo, dalla Norvegia alla Alaska, dall’Islanda al Colorado, dalla Svizzera al Costa Rica fino al Connecticut invita ad agire al più presto e mette in evidenza anche il numero di persone che devono far fronte alla crisi climatica come scienziati, agricoltori e ricercatori, sottolineando come la green economy possa creare ancora tante nuove opportunità di lavoro.
«Abbiamo deciso di realizzare Ice on Fire per dare voce a tutti quegli scienziati e ricercatori che lavorano instancabilmente tutti i giorni in prima linea per rallentare i cambiamenti climatici» ha spiegato Leonardo DiCaprio. «Volevamo fare un film che mostrasse la bellezza del nostro pianeta mettendo in evidenza le soluzioni indispensabili per quanto riguarda l’energia rinnovabile e lo stoccaggio del carbonio presente nell’atmosfera. Questo film fa molto più che mostrare cosa c’è in ballo se si procede a essere incuranti e indifferenti al problema e dimostra come, con l’aiuto degli scienziati più coinvolti in questa battaglia, tutto questo possa essere combattuto. Spero che il pubblico, vedendolo, sia stimolato ad agire e a fare qualcosa per proteggere il nostro bellissimo pianeta».