Nicole Kidman, Hugh Grant e le verità nascoste | The Undoing

I due attori sono i protagonisti di The Undoing, diretto dal premio Oscar Susanne Bier. Cadaveri e segreti dietro la facciata del benessere americano.

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C’ è una famiglia, benestante e felice. Lui pediatra oncologo. Lei psicologa. Il pargolo uno studente di una scuola da ricchi di New York. Fino a quando non irrompe l’altra, trovata morta, uccisa. È un’artista, forse psicopatica, o forse no, madre di due figli, moglie di un altro. E il sospettato numero uno è il pediatra oncologo, dall’apparente vita irreprensibile. Il punto è proprio quell’apparente.

Perché niente in The Undoing – Le verità nascoste, la nuova serie di HBO, su Sky Atlantic e in streaming su Now Tv dall’8 gennaio 2021, è come appare. Soprattutto se a interpretare i due ruoli ci sono Nicole Kidman e Hugh Grant, pronti all’ennesimo salto mortale sul piccolo schermo, con la regia del premio Oscar Susanne Bier.
Se le serie televisive un tempo erano solo questione di fiction, ora hanno conquistato di diritto il loro posto in quel piccolo schermo, a cui anche la Bier contribuisce a togliere quella
patina di pregiudizio con cui per anni è stata guardata dal mondo del grande schermo. «La linea di confine tra tv e cinema è molto sottile – confessa la regista -. Ormai sono due facce della stessa medaglia, personalmente mi piacerebbe anche guardare dieci ore di Game of Thrones al cinema. Non esistono più steccati e credo che ormai sia ora di ripensare al vecchio modo convenzionale con cui si facevano quelle antiche distinzioni». E non è stato il Covid a cambiare questo modo di pensare, ma è la stessa industria del cinema ad aver modificato i suoi connotati, consegnando registi, attori, produttori, autori al mondo delle serie tv.

Dietro a The Undoing c’è la mano esperta di David E. Kelly, creatore del successo di Big Littles Lies, sempre con protagonista la Kidman, e che ha basato la sua sceneggiatura sul libro You should have known di Jean Hanff Korelitz.
«Ho letto i primi episodi e ho capito che la storia poteva seguire due direzioni: il dramma o il thriller – spiega Bier -. Da subito volevo che il racconto andasse verso il thriller e David era d’accordo con me. Quindi ha continuato a scriverlo, mentre io sono stata presa dalla scelta del cast. Ho puntato subito su Nicole Kidman e Hugh Grant, era una coppia sexy, ma anche credibile, puoi avere bellissimi attori, senza che però siano capaci di trasmetterti l’empatia necessaria, mentre loro due funzionavo molto».

Matilda De Angelis

Ad arricchire il cast un perfetto Donald Sutherland, nel ruolo del padre della protagonista, Grace (Kidman), costretta a rivedere le priorità della sua vita, dopo aver scoperto il tradimento del marito Jonathan (Grant) con la giovane e procace Elena (Matilda De An-
gelis), trovata morta a casa sua. La scomparsa di Jonathan porta inevitabilmente la polizia sulle sue tracce, come indiziato numero uno.

«Per costruire Grace abbiamo lavorato molto sul suo aspetto – ammette la regista -. Indossa abiti molto costosi, ma non convenzionali, conosce bene i privilegi di cui gode, ma non è detto che voglia necessariamente vivere in quel mondo. Lei conosce le regole, ma punto ad altro». Difficile per il pubblico scegliere da che parte stare in questo thriller, dove ognuno sembra nascondere una scomoda verità. «In ogni episodio il pubblico cambierà idea, si fiderà prima di uno e poi dell’altro – conclude Bier -. È stato questo il nostro gioco.
Mentre giravamo, solo io e David sapevamo cosa sarebbe successo.
Era come giocare una partita a scacchi, io andavo in una direzione, ma volevo confondere tutti. Gli attori stessi non conoscevano tutti i dettagli della storia che stavano interpretando».