Pasolini, l’omaggio di Rete 4 e Cine 34 nel centenario della nascita

Nel centenario della nascita Mediaset lo ricorda con due iniziative

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Nel centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, Mediaset lo ricorda con due iniziative. Su Rete 4, venerdì 4 marzo, in seconda serata, con il docufilm Pier Paolo Pasolini: Maestro Corsaro. E su Cine34, sabato 5 marzo, con lo speciale a cura di Tatti Sanguineti Oriente Pasolini, seguito dai film Mamma Roma e Medea.

Il docufilm di Emanuela Audisio, storica firma di Repubblica, è stato realizzato con la collaborazione del Centro Studi Pasolini di Casarsa: un viaggio alla ricerca di quel che resta, nella nostra società, della riflessione e dell’opera di PPP, dal cinema ai libri fino alla passione per il calcio. Sessanta minuti di testimonianze, introdotte da Fabrizio Gifuni, con materiali inediti, ricordi e interviste a Dacia Maraini, Ninetto Davoli, Martin Scorsese, Dante Ferretti, Adriana Asti, Paolo Poli. Fra gli argomenti affrontati, anche l’omicidio del poeta, mistero italiano. L’opera ha ricevuto una Menzione d’onore ai Nastri d’Argento 2016.

Cine 34 invece sabato apre la serata con le riflessioni del critico Sanguineti sul cinema più segreto e meno trattato di Pasolini, ovvero quello del periodo orientale, de Le mura di Sana’a e Il fiore delle Mille e una notte. Al termine, spazio al caposaldo del neorealismo pasolinianoMamma Roma (1962). Una storia di borgata, di vite derelitte e umiliate, che vede protagonista un’insuperabile Anna Magnani, nei panni di una prostituta che sogna il riscatto sociale per sé e il figlio. Celebre la scena finale: fotogrammi esplicitamente ispirati al Cristo Morto del Mantegna.

Medea (1969) chiude l’omaggio di Cine34. Basato sull’omonima tragedia di Euripide, il film brilla vede come protagonista, La Divina Maria Callas. Girata tra Turchia e Siria, Pisa e Grado, la pellicola è un’allegoria della realtà, un tramite tra antico e moderno, dove la forza drammatica della fotografia di Ennio Guarnieri e le musiche scelte dal regista, con Elsa Morante, sono messe in risalto da lunghe sequenze dominate dall’assenza di dialogo. Da segnalare, le scenografie di Dante Ferretti e i costumi di Piero Tosi.