Da subito tutti avevamo ricordato Paul Sorvino facendo riferimento proprio al film del 1990, anche per questo non poteva mancare la voce del regista di Quei bravi ragazzi, Martin Scorsese, che oggi affida a un toccante messaggio il suo ricordo dell’amico appena scomparso.
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Queste le parole raccolte dalla testata The Wrap, alla quale Martin Scorsese ha raccontato dell’esperienza vissuta con Paul Sorvino – e Ray Liotta – sul set del film. Al quale l’attore non era sicuro di partecipare, perché dubbioso sulle sue capacità di interpretare in modo convincente la natura aggressiva del personaggio ispirato al mafioso della famiglia criminale lucchese Paul Vario.
Mi è piaciuto lavorare con Paul in quel film. Non è stato sempre facile, ma non è mai quello il punto di partenza. Paul era instancabile: non si accontentava mai di una verità emotiva meno che profonda. Ho imparato molto da lui. Ricordo che un giorno stavo facendo alcune riprese con lui in una scena e non c’era proprio. Verso la terza o quarta ripresa, mi ha detto: “Allontanati dal monitor e guardami”. È quello che ho fatto, e l’ho potuto vedere. È stata una grande lezione.
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“Mi ha davvero rattristato sentire la notizia della sua scomparsa, in parte perché era così vicina a quella di Ray Liotta. Ma perché è stato anche perdere un’anima grande e generosa, e un artista insostituibile”, ha aggiunto Scorsese riferendosi alla passione dell’amico per la scultura in bronzo e per l’Opera, che amava cantare. E usando parole molto simili a quelle utilizzate dalla moglie e dalla figlia Mila Sorvino.