Dopo il successo di Vincenzo Salemme in diretta il 26 dicembre su Rai 1 con Natale in casa Cupiello (oltre 3,3 milioni di spettatori e 20,5% di share), continua la proposta Rai per la riedizione delle indimenticabili opere teatrali di Eduardo De Filippo con la rivisitazione di Alessandro Gassmann di Questi Fantasmi!, commedia in tre atti del 1945 del drammaturgo napoletano, interpretata da Massimiliano Gallo e Anna Foglietta. Ma in molti soprattutto sui social continuano a chiedersi se si tratti di un’operazione veramente apprezzabile.
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Collection De Filippo
Prodotto da Picomedia in collaborazione con Rai Cinema, Questi Fantasmi! è uno dei film per la Tv che rientra nel progetto Collection De Filippo che si impegna a ridare nuova vita in versione filmica ai capolavori teatrali di Eduardo De Filippo. Un’operazione ambiziosa, che ha già visto la trasposizione di alcune delle commedie più rappresentate sulla scena realizzate da De Filippo, come Natale in Casa Cupiello, Sabato, Domenica e Lunedì e Non ti pago dirette da Edoardo De Angelis e Filumena Marturano diretta da Francesco Amato. Massimiliano Gallo e Sergio Castellitto sono i due artisti su cui maggiormente è ricaduta in televisione l’importante responsabilità di reinterpretare i ruoli che furono magistralmente incarnati dal maestro Eduardo in un confronto tanto scontato quanto evitabile e inutile.
Dalle opere ai film
Va ricordato che il primo a trasporre le proprie opere teatrali in versione filmica fu proprio lo stesso Eduardo, che fu regista, sceneggiatore e a volte interprete di alcuni dei suoi capolavori come Napoli milionaria (1950), Filumena Marturano (1951), Questi fantasmi! (1954). Un altro grande regista teatrale e cinematografico che si è cimentato con l’imponente figura di De Filippo è stato poi Mario Martone, solo per citare uno tra gli esempi più illustri e recenti, che nel 2019 ha proposto la propria versione per il grande schermo de Il sindaco del Rione Sanità, interpretato da Francesco Di leva e presentato in concorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Al maestro napoletano Martone rese anche un omaggio accorato nel raccontare la storia della sua famiglia teatrale e naturale in Qui rido io (2021), il film su Eduardo Scarpetta con Toni Servillo che vedeva tra i personaggi anche un giovanissimo De Filippo alle prese con gli esordi della passione per il teatro che lo rese grande.
Ciò ricorda quanto l’esigenza di riproporre la figura e le opere di De Filippo sia sentita come un’urgenza forte mossa anche dalla straordinaria attualità dei contenuti veicolati dalla poetica, dal linguaggio e dallo stile di questo autore anche, e forse soprattutto, a distanza di quarant’anni dalla sua scomparsa.
L’arte di De Filippo
Resta certamente il problema del confronto artistico con la sua arte, che a guardarla ancora oggi, anche quando in bianco e nero, non sembra invecchiata nemmeno di un minuto. Un genio il suo che si potrebbe definire quasi monumentale capace di spaziare dalla sceneggiatura, alla regia e all’interpretazione restituendo una profondità, un realismo e una capacità di emozionare sorprendentemente eloquenti e ravvisabili fin nei più piccoli dettagli.
Posto che è impossibile e forse sarebbe anche inutile puntare ad eguagliare tanta grandezza, la questione è quindi se tanto patrimonio debba restare intoccabile o se sia lecito proporne una rilettura, tra le infinite che ciascuno spettatore nei decenni si è potuto costruire nel proprio intimo, che dia una spinta a ricordare e offra uno stimolo a recuperare in qualsivoglia modo il pregio delle opere di De Filippo.
Non è da poco né in termini di coraggio né in termini di impegno il lavoro che ha visto impegnati registi competenti come De Angelis, Martone, Amato e ora Gassmann, come non è da meno quello dei loro attori, con i due più esposti, Castellitto e Gallo, per non parlare delle importantissime, fondamentali figure femminili come Vanessa Scalera o Anna Foglietta, che hanno dovuto vedersela con le eccellenti interpretazioni che furono di Pupella Maggio o Regina Bianchi.
Non è detto che le opere citate prodotte dal progetto Collection De Filippo possano dirsi tutte perfettamente riuscite. Il 30 dicembre in particolare con Questi Fantasmi! di Gassmann assistiamo ad una di quelle più liberamente rivisitate e reinterpretate probabilmente. Ed è evidente che mentre qualcosa si aggiunge, si aggiorna si rinnova nel linguaggio e nello stile resi più accessibili e attuali, in questo processo di rilettura, trasposizione e realizzazione qualcos’altro, quando non a volte molto, andrà perduto.
Eppure anche in questo modo quell’equilibrio perfetto tra dramma e commedia umana creato da De Filippo, quella tempesta di pensieri ed emozioni quasi organici che prendevano forma nelle sue opere, tra leggerezza e dramma, ironia e amarezza che sono proprie della vita stessa, continuano a vivere e a passare anche attraverso il piccolo schermo e soprattutto manifestano una più o meno latente potenza e vitalità tutta da riscoprire, per le generazioni che già la conoscono, o da conoscere ex novo per quelle più giovani che forse non ne hanno ancora mai fatto esperienza.
Alessandro Gassmann su Questi Fantasmi!
Su Questi Fantasmi! così Alessandro Gassmann commenta la propria spinta alla regia: “Mio padre ne fu interprete con Sophia Loren in un film negli anni ‘70, il mio personaggio nella fortunata serie I bastardi di Pizzofalcone si chiama Lojacono come il protagonista della commedia di De Filippo, e poi Napoli in questi ultimi anni mi ha adottato richiamandomi a sé tante volte. Ho voluto fare un film rispettoso della scrittura teatrale, ma inserendolo in una ambientazione ghost. Ho avuto a disposizione attori di altissimo livello come Massimiliano Gallo, Anna Foglietta, Alessio Lapice, Maurizio Casagrande che hanno reso tutto più semplice, permettendomi di divertirmi ed appassionarmi ai loro personaggi“.