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Roma 2024, Francis Ford Coppola: «chiamatemi zio Ciccio»

Il regista sei volte premio Oscar presenta a Cinecittà Megalopolis

È l’evento di preapertura della 19ma edizione della Festa del Cinema di Roma e di Alice nella città 2024, Megalopolis, il nuovo epico, magnetico racconto di Francis Ford Coppola, tornato alla regia dopo 13 anni di assenza. Presentato in anteprima in concorso al 77° Festival di Cannes, il film è proiettato il 14 ottobre negli Studi di Cinecittà e introdotto dallo stesso premio Oscar che ne è produttore, sceneggiatore e regista.

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Nella mattina dello stesso giorno a Coppola è stata dedicata una via negli storici Studi romani che lo avevano visto preparare alcune scene de Il Padrino Parte III. Viale Francis Ford Coppola, così recita la targa di fronte alla quale il regista si è commosso e ha ricordato quanto quegli Studi rappresentassero per lui da giovane il sogno di una carriera nel mondo del cinema con il desiderio di poter studiare proprio al Centro Sperimentale di Cinematografia.

Ho tanti ricordi e molte emozioni che mi commuovo legati all’Italia, che è anche la patria dei miei antenati. Al di là del cibo – nella mia famiglia mangiavamo piatti tipici della Lucania che non ho più ritrovato – mi commuove pensare a persone come Nino Rota. Ricordo quando una volta in aeroporto mi cantò per la prima volta quello che sarebbe diventato uno dei temi de Il Padrino”, e davanti alla stampa romana che lo ascolta con trasporto intona il motivo del film.

Non manca poi un ricordo a grandi registi italiani, “giganti” del cinema che ha avuto modo di conoscere, come Rosi, Monicelli, Antonioni, Wertmüller, e attori “fantastici” come Leopoldo Trieste, “tu dai loro un’idea e devi solo metterti a sedere e guardare come loro la mettono in pratica”, commenta Coppola.

Sei Premi Oscar e una carriera costellata di successi divenuti nel corso degli anni dei veri e propri cult, dalla saga de Il Padrino ad Apocalypse Now, Dracula di Bram Stoker e molti altri, ma Coppola sottolinea: “Non chiamatemi maestro, chiamatemi zio Ciccio. Non mi considero un pezzo grosso. Siamo tutti parte della grande famiglia dell’homo sapiens. Non mi importa tanto dei riconoscimenti o che i miei film vengano apprezzati, per me è importante il cinema. La cosa più importante per me è quando un giovane regista viene da me e mi dice: ‘sai io ho cominciato a fare film perché ho visto uno dei tuoi film’”.

La serata del 14 ottobre a Cinecittà rappresenta un omaggio al regista che introduce il suo film, Megalopolis, in uscita al cinema in Italia il 16 ottobre con Eagle Pictures. Una “favola epica”, così Coppola aveva definito a Cannes il suo film, ambientato in America, ma in una immaginaria città chiamata proprio New Rome, una sorta di sintesi futuristica tra Roma e New York.

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Sin dall’inizio della storia del cinema – spiega Coppola – tutti pensavano che la storia di Roma antica rappresentasse un buon materiale da raccontare. Tutti nel mondo conoscono Roma, la storia di Messalina, delle donne, delle schiave, di Ben Hur o quella di Cristo, tutto questo era un ottimo materiale e ogni 5 anni veniva fuori un film che aveva a che vedere con la storia di Roma. Inoltre, girare a Roma offriva anche la possibilità di risparmiare”.

Megalopolis è per Coppola la realizzazione di un sogno a lungo custodito nel cassetto. “Da ragazzo ho sempre voluto realizzare un’epopea su Roma antica. Mentre studiavo la congiura di Catilina mi sono reso conto quanto quel mondo potesse essere adatto anche ad una città come New York. Questo mi divertiva molto”.

Martedì 15 ottobre, Francis Ford Coppola incontrerà le giurie di Alice nella città, gli studenti delle scuole di cinema e il pubblico presso la Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica: durante l’incontro, organizzato da Alice nella città in collaborazione con la Festa del Cinema, il regista ripercorrerà gli oltre sessant’anni di carriera che l’hanno reso uno dei Maestri più importanti e celebrati della Settima Arte.

Lo stesso giorno, il Sindaco di Roma Capitale, Roberto Gualtieri, riceverà Coppola in Campidoglio per dedicargli uno speciale tributo della città.

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