Rust, Alec Baldwin accusato di omicidio colposo involontario

Si torna a parlare del dramma accaduto sul set del film in New Mexico

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Alec Baldwin (ph. REUTERS_Andrew Kelly)

Dopo la consegna del proprio cellulare alle autorità, ci sono nuovi sviluppi nell’indagine sull’incidente che ha portato alla morte di Halyna Hutchins sul set di Rust. E importanti. Dal pubblico ministero di Santa Fe, nel New Mexico, arriva infatti una accusa penale di omicidio colposo involontario per Alec Baldwin, che dovrà ora difendersi.

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L’attore ha sempre dichiarato di non poter immaginare che la pistola, con cui sparò ferendo il regista Joel Souza e colpendo a morte la donna, fosse caricata con proiettili veri e non a salve e che si fosse trattato di un tragico incidente.

Del quale, però, la primo procuratore distrettuale giudiziario Mary Carmack-Altwies lo chiamerà a rispondere insieme ad altre tre persone dopo una investigazione lunga quasi un anno. La stessa accusa pende sul capo della responsabile delle armi del film, Hannah Gutierrez-Reed, mentre l’assistente alla regia David Halls avrebbe “firmato un patteggiamento per l’accusa di uso negligente di un’arma mortale”.

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I fatti risalgono ormai all’ottobre del 2021, come noto, e nei mesi intercorsi sono state molte le versioni in merito all’accaduto e le opinioni registrate da parte dei protagonisti. Su tutte, quella dello stesso Baldwin che si è difeso sostenendo che in molti avevano maneggiato quella pistola, e in assoluto che non avrebbero dovuto esserci proiettili veri sul set, tesi che il suo avvocato Luke Nikas dovrà sostenere – oltre a quella secondo la quale le dichiarazioni dell’FBI erano state “fraintese” – per contrastare la nuova incriminazione.

Che nasce dalla causa intentata dalla famiglia della Hutchins, che sottolineava come “il comportamento sconsiderato e il taglio dei costi” avessero contribuito alla morte della donna, di soli 42 anni. In ottobre sembrava si fosse trovato un accordo risolutivo, ma la situazione sembra cambiata ancora.