Dopo aver definito il suo ultimo The Fall Guy – adattamento cinematografico della serie televisiva anni ’80 Professione pericolo – una “lettera d’amore” a tutti gli stunt, che meriterebbero di esser premiati da una categoria agli Oscar, Ryan Gosling continua a essere al centro dell’attenzione per la partecipazione al The Late Show With Stephen Colbert dove si è prestato a rispondere a ogni tipo di domande, come vedete in fondo alla pagina…
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Ma sono molti i motivi per appassionarsi all’attore statunitense, soprattutto dopo la nomination come miglior attore non protagonista e per la “I’m Just Ken” da lui interpretata nel film di Greta Gerwig. A dimostrarlo, il documentario Ryan Gosling – quel bravo ragazzo, disponibile gratuitamente su arte.tv, che ripercorre la sua carriera, ricostruendone il personaggio in tutta la sua gentilezza, spontaneità e cavalleria, attraverso le testimonianze dei critici e dei compagni di avventura che l’hanno visto maturare.
Ryan Gosling – quel bravo ragazzo, il doc
La vita di un grande professionista e bravo ragazzo, tutto lavoro e famiglia, definito il James Dean dei nostri tempi. Dagli inizi da bambino nel “Club di Topolino” di Hollywood, insieme a Justin Timberlake, Britney Spears e Cristina Aguileira, è diventato – suo malgrado – un sex symbol, e soprattutto un grande attore. Uno del quale nessuna donna potrebbe parlare male, come evidenzia la citazione ricordata dal canale di streaming europeo gratuito: “Lui sì che può indossare la spilletta #metoo senza che nessuno possa intimargli di toglierla”.
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Una chicca piena di sorprese per i fan di Gosling, ma non solo, visto che anche chi non dovesse conoscerlo troppo bene, potrebbe approfittarne per scoprire un personaggio capace di avere una bambola di Ken personalizzata e – chissà – addirittura un film tutto suo, dedicato al personaggio della Mattel interpretato l’anno scorso. Almeno in vista del Project Hail Mary di Phil Lord e Christopher Miller (atteso per il 2026) e dei suoi prossimi progetti, dai quali purtroppo si dovrà cancellare la sua partecipazione al remake dell’Uomo Lupo, il Wolf Man della Blumhouse nel quale è già stato sostituito.