La miglior lezione su come rispondere alle critiche, quando non addirittura agli haters, sui social ce l’ha appena data Ryan Reynolds. Che sul proprio profilo Instagram ha copiato la risposta data a un tweet della rivista People con le dichiarazioni del suo collega Gerard Butler. “Non so cosa sia Free Guy, non guardo i film di Ryan Reynolds”, aveva dichiarato lo scozzese, spesso citato per le sue intemperanze e poca cortesia verso altri attori e registi, offrendo la possibilità al diretto interessato di una replica con cui volgere l’attenzione suscitata a proprio vantaggio.
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“Riuscite a credere che Gerard Butler non sappia cosa sia Free Guy?” è stato l’incipit del messaggio rivolto ai suoi follower, seguito dall’invito a donare alla ACLU Foundation e alla NAACP Legal Defense Fund, entrambe organizzazione in difesa dei diritti civili, condito di una inevitabile ironia e di un pizzico di compresibile sarcasmo. Soprattutto visto il grande successo ottenuto dal film in questione, citato per altro nelle stories di Intagram della giornata.

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“riuscite a credere che le sfide alla democrazia non siano mai state più grandi e che Blake ed io eguaglieremo le vostre donazioni a @aclu_nationwide e @naacp_ldf? L’ordine di queste domande è stato ottimizzato per Internet, non per grado di importanza”, si legge nel testo. Ma è nella stessa risposta del Legal Defense Fund al tweet originario che si ha la conferma dell’impegno dello spiritoso attore e della moglie Blake Lively.
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Uno scambio che è diventato virale, e al quale si attende risposta. Ammesso che Butler abbia voglia di partecipare alla tenzone. O di risolverla, come han suggerito in molti in queste ore, accettando la proposta di realizzare un Buddy Movie con il suo ‘avversario social’, creando con lui una nuova coppia comedy-action. Magari subito dopo il prossimo Red Notice, annunciato già come “il più grande film di Netflix”.