Security, Peter Chelsom: «Questi attori italiani come le star americane» — Intervista

Peter Chelsom racconta il thriller "Security", in arrivo su Sky e Now, con Fabrizio Bentivoglio, Maya sansa e Marco D'amore. Storia di una serie di furti che scuotono la cittadina di mare, portando gli abitanti a sospettare l'uno dell'altro e isolarsi

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Qual è il prezzo della sicurezza quando la paura abita all’interno delle case e nelle persone? Quanto il bisogno di sentirsi al sicuro può portare all’isolamento? È partito da questi interrogativi, di grande attualità, Peter Chelsom per adattare il romanzo Security di Stephen Amidon (autore de Il capitale umano) in un film. 

In onda in prima assoluta il 7 giugno alle 21.15 su Sky Cinema Uno, e disponibile in streaming su Now, il domestic thriller (prodotto da Indiana Production e Vision Distribution) è una storia invernale ambientata nel cuore della Versilia a Forte dei Marmi.

Marco D’Amore interpreta Roberto Sabatini, il responsabile di gran parte dei sofisticati circuiti di telecamere di sicurezza installate nelle ville. Ma quell’apparente piccolo angolo di paradiso, verrà sconvolto dal ritrovamento di una ragazza brutalmente picchiata, e tutti saranno chiamati a fare i conti con la verità. Nel cast ci sono Maya Sansa, Fabrizio Bentivoglio, Valeria Bilello, Silvio Muccino, Beatrice Grannò, Tommaso Ragno, Ludovica Martino e Giulio Pranno, mentre il direttore della fotografia è il premio Oscar (per Avatar) Mauro Fiore.

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Quando realizziamo questa intervista su Zoom, l’acclamato regista britannico di Serendipity e Shall We Dance?, 65 anni, si trova nella sua casa di Los Angeles. In un fluente italiano ci parla di cosa l’abbia spinto a realizzare il suo primo film da noi (che, dice, non sarà l’ultimo) e del suo amore per il nostro Paese.

Peter Chelsom

Chelsom, cosa l’ha affascinata del romanzo di Amidon?

Al centro de Il capitale umano c’era la domanda: qual è il prezzo di una vita? In questo caso, l’interrogativo è: qual è il prezzo della sicurezza? Il troppo bisogno di sentirsi sicuri e protetti talvolta può portare all’isolamento. Nel film una comunità benestante si ritrova a condividere dolori e paure, solo dopo una tragedia. È un evento che molti all’inizio minimizzano. Ma alla vittima resterà una cicatrice per sempre. A me interessava capire come cambiano completamente le vite di otto personaggi con i loro segreti, che non vivono la verità, fino a quando Roberto non inizia a cercarla.

Perché Forte dei Marmi?

L’idea è venuta al produttore Marco Cohen che sapeva quanto conoscessi bene questa località. C’è un grande contrasto tra la città in estate e in inverno. È un microcosmo nel quale immagini che tutto funzioni, un luogo tranquillo e sicuro con i suoi abitanti perbene.

Com’è stata l’esperienza con un cast italiano?

È il miglior gruppo di attori con cui abbia mai lavorato nella mia carriera, a partire da Marco. Ho trovato le loro performance autentiche, convincenti. Non hanno nulla da invidiare alle star americane. Ero interessato a cosa nascondono questi personaggi, e non a cosa mostrano. Il potere dell’immagine è più forte della recitazione in sé e questi attori sono stati eccezionali.

Quando nasce il suo amore per il nostro Paese?

Nel 1999 andai a trovare nella Lunigiana la mia amica costumista Lindy Hemming. Mi sono innamorato di questa zona e ho comprato casa a Fivizzano. Mi hanno fatto cittadino onorario, il più grande premio che abbia mai ricevuto.

Ha già in mente un nuovo progetto in Italia?

Sto pensando di realizzare un giallo ad Amalfi, ambientato nel 1958, con attori anche internazionali. Sono nato a Blackpool, una piccola cittadina sul mare, e mi piacciono le storie costiere.

Security, guarda qui il trailer