Si vive una volta sola, Carlo Verdone: “Stavolta nessuna caratterizzazione, faccio sorridere con la normalità”

Il film, diretto e interpretato da Carlo Verdone, è disponibile a partire dal 13 maggio su Amazon Prime Video. Ecco cosa raccontava il cast lo scorso anno in prossimità dell'uscita - poi rimandata - causa Covid

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«Avevo l’esigenza di realizzare un film corale e volevo altri tre protagonisti al mio fianco, per una storia dove non ho nessuna caratterizzazione e devo far sorridere e ridere solo con la normalità, senza appoggiarmi al dialetto o ai miei personaggi, ma essendo semplicemente me stesso», così Carlo Verdone, presentava, all’epoca delle riprese, “Si vive una volta sola″, da lui scritto (con Giovanni Veronesi e Pasquale Plastino), diretto e interpretato con Anna Foglietta, Rocco Papaleo e Max Tortora. Prodotto da Aurelio e Luigi De Laurentiis, il film racconta la storia di un team medico capitanato dallo stesso Verdone.

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«Io sono il primario Umberto Gastaldi, un chirurgo oncologo di chiara fama, Max Tortora è Corrado Pezzella, il mio fedele secondo, Anna Foglietta è Lucia Santilli, la strumentista che si occupa dei ferri chirurgici e Rocco Papaleo è Amedeo Lasalandra, il nostro anestesista», anticipa il regista/attore, «dopo aver interpretato medici comici come il professor Raniero Cotti Borroni di “Viaggi di nozze” e il dentista Giulio Cesare Carminati di “Italians”, questa volta sono un vero luminare, un medico cui si rivolge persino il papa, per fare una risonanza magnetica alle dieci di sera e controllare un problema alla cistifellea».

«Il nostro è un team medico di altissima qualità, una vera eccellenza – conclude Verdone – e le riprese in ospedale sono tutte estremamente realistiche. I nostri problemi nascono al di fuori del lavoro: le nostre vite private, infatti, praticamente non esistono, viviamo continue sconfitte e siamo un disastro dal punto di vista sentimentale, delle scelte personali e del rapporto coi figli. Per questo noi quattro ci continuiamo a frequentare anche al di fuori del lavoro: la nostra è un’amicizia solida che si logora nella goliardia. Nel lavoro viviamo sempre faccia a faccia con la morte, così come antidoto ci buttiamo sugli scherzi infantili, con il personaggio di Rocco che ha il catartico ruolo di nostra vittima designata».

Viene da pensare a una via di mezzo tra «Compagni di scuola» dello stesso Verdone («Qui io sono il Fabris di turno», sottolinea Papaleo) e un altro classico della commedia italiana come «Amici miei». Verdone preferisce non fare paragoni, sottolineando come questo film sia «un inno alla vita, un film “on the road” che mostra i protagonisti alle prese con la loro prima vacanza dopo vent’anni di lavoro ininterrotto».

«Ovviamente non posso rivelare il motivo che tende necessario questo viaggio», prosegue l’autore, «ma semplicemente, dopo la prima sorpresa dell’equipe medica alla notizia di una vacanza mai presa in passato, tutti decidono di partire insieme, per continuare a sostenersi gli uni con gli altri».

«Questi quattro medici, che non si sono mai presi una vacanza, attraversano in lungo e in largo la Puglia in un viaggio quasi iniziatico di Ferragosto – racconta Aurelio De Laurentiisquesto è un film estremamente dinamico, dove gli attori mettono in scena capacità attoriali di taglio teatrale».

«L’alchimia con i compagni di set è fondamentale», aggiunge Verdone «ogni mattina arrivo con la memoria delle scene che dobbiamo girare, ma poi posso dare libero sfogo all’estro del momento, perché i nostri personaggi sono realistici, non cerchiamo mai la battuta per la battuta. Gli scambi ci vengono naturali e sono divertenti proprio perché siamo sintonizzati sullo stesso registro».

13 «Io sono l’unica donna in mezzo a questi maschi alfa, ma non sono certo una fanciullina timida – spiega Anna FogliettaCarlo mi ha regalato un personaggio bellissimo, la mia Lucia è una donna che si divide tra due amori: vive una storia d’amore appassionata e, parallelamente, è coinvolta in un’altra vicenda che allo stesso tempo è più sentita ma anche deludente». Il maggior sospettato per almeno uno dei due amori è il personaggio di Xavier, interpretato da Sergio Muniz, mentre (escluso Verdone, che nel film non ha incontri sentimentali), l’altro dovrebbe essere Max Tortora visto che Verdone dice «lui ha un ruolo come quelli di Franco Fabrizi nei film di Fellini». Tortora conferma: «sono un po’ il “piacione”, ma mai in competizione con il mio capo, che rispetto e ammiro. Quello che più mi piace è l’estremo realismo del tutto: l’unica maniera di generare una risata per me è infatti farla nascere da personaggi e situazioni reali».

Ricordiamo che Carlo Verdone è ancora in gara, al quinto turno, nel grande gioco-indagine di Ciak “Le star della nostra vita”.