Pretty Little Liars 7: la morte di Sara Harvey scatena la polemica LGBT contro Marlene King e il personaggio di Emily

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La puntata della scorsa settimana, sul finale della quale una cameriera del Radley Hotel rinveniva il corpo di Sara Harvey (Dre Davis) esanime nella vasca da bagno, ha lasciato dietro di sé un triste strascico di polemiche, suscitate dalla comunità LGBT contro la creatrice dello show, I. Marlene King. Malgrado quest’ultima faccia essa stessa parte di detta comunità, essendo sposata ad una donna e avendo altresì adottato dei bambini, gli spettatori si sono per così dire ribellati a lei su twitter polemizzando che in Pretty Little Liars il popolo LGBT sarebbe mal rappresentato, e i personaggi LGBT che in qualche modo fanno parte dello show il più delle volte o sono malvagi o vengono eliminati. Analoga discussione sorse anche l’anno scorso, proprio di questi tempi, una volta disvelata l’identità di Big -A, che – come ormai tutti sappiamo – prima di assumere il nome di Cece Drake (Vanessa Ray) era stata Charles ed era poi diventata Charlotte DiLaurentis: la vicenda di Charlotte, che implicava dunque il difficile percorso di una riassegnazione di sesso, sembrò trattata senza la sensibilità in questi casi indispensabile, troppo di fretta e insomma superficialmente.

Adesso, invece, all’origine della discordia è la morte di Sara Harvey, che ha dato la stura a una discussione ora di carattere generale ora particolare sul personaggio di Emily. Possibile che tutti i personaggi lesbo (dall’amata Maya della prima stagione fino alla poco riuscita Sara Harvey), si sono chiesti gli utenti di twitter che hanno avuto il coraggio di scrivere – con toni più o meno civili, bisogna dirlo – sulla bacheca pubblica della King, debbano sempre finire allo stesso modo, in Pretty Little Liars? La King è stata accusata prima di ignorare la presunta disparità che nello show ci sarebbe fra personaggi eterosessuali ed omosessuali, poi le legittime domande dei fan, poi ancora di aver costruito la serie con il più alto numero di decessi LGBT, e che ciò stia veicolando il messaggio secondo cui l’omosessualità soccombe in un mondo in maggioranza eterosessuale.

Quando i termini della discussione si sono fatti più precisi, però, la polemica ha preso di mira il trattamento riservato ad una delle protagoniste, vale a dire Emily Fields (Shay Mitchell): perché il suo personaggio deve necessariamente passare, senza posa, da una relazione all’altra? La King ha dovuto allora preannunciare che “Forse di questo c’è un motivo. Può darsi che faccia parte del suo percorso”, lasciando intendere che Emily potrebbe scoprirsi bisessuale.

Certo è, ha sottolineato ancora la King, che non è possibile sostenere – come invece qualcuno ha cercato di farle intendere – che la storyline delle coppie eterosessuali di PLL sia meno travagliata di quella di Emily: “Andatelo a dire ai fan degli Spoby o degli Haleb!”.

Pur cercando di fornire risposte soddisfacenti alle critiche ricevute, e senza dar peso d’altronde a chi passasse direttamente attraverso il mero insulto, Marlene King non è però riuscita a placare del tutto gli animi dei suoi seguaci, tanto che il confronto con gli utenti si è protratto per tutta la giornata di domenica. Alla fine, nelle sue ultime dichiarazioni, la produttrice e creatrice di Pretty Little Liars ha optato per la più saggia diplomazia: “Saremo equi quando non ci preoccuperemo più se un personaggio è LGBT o no nel prendere decisioni su di loro”. E ancora: “Gli etero commettono errori. Le persone LGBT commettono errori. Saremo equi soltanto quando la nostra sessualità non costituirà più motivo di discussione”.

Da parte nostra viene l’augurio che episodi come questi, se mai ce ne siano in futuro di nuovi, suscitino sì un’utile discussione sui temi di omosessualità o transessualità, tenendosi però lontano da prese di posizione volgari o anche solo esasperate, che celano invero la stessa mancanza di vedute aperte lamentata nei riguardi di ciò che in fin dei conti altro non è che una trasmissione televisiva.