Sotto il sole di Amalfi, Isabella Ferrari: «Raccontiamo le incertezze dei ragazzi, e quelle degli adulti»

L’attrice ci racconta il sequel di Sotto il sole di Riccione

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«Non c’è niente di più bello di una storia d’amore che inizia al mare. Commedie romantiche come queste fanno sognare un’estate che non finirà mai». E di film che raccontano gli amori estivi, Isabella Ferrari, se ne intende, avendo esordito al cinema nel 1983 con il fortunato Sapore di mare. Questa volta l’attrice parla a Ciak di Sotto il sole di Amalfi, sequel di Sotto il sole di Riccione, da oggi in esclusiva su Netflix. Nel coming of age, diretto da Martina Pastori, con la sceneggiatura sempre di Enrico Vanzina, Ferrari torna a interpretare Irene, madre iperprotettiva di Vincenzo, ossia Lorenzo Zurzolo, giovane non vedente che decide di trascorrere le vacanze sulla costiera nella casa paterna insieme alla sua ragazza Camilla (Ludovica Martino) e all’amico Furio (Davide Calgaro). La donna decide di controllare il figlio, a sua insaputa, insieme al compagno Lucio (Luca Ward), ma si ritroverà a fare i conti con l’ex marito Roberto (Andrea Occhipinti, anche produttore del film con la sua Lucky Red).

Isabella, in Sotto il sole di Amalfi ritroviamo Irene sempre molto apprensiva nei confronti del figlio. Cosa ha significato per lei riprendere il personaggio?

È sempre una gioia quando ne hai la possibilità, perché hai lasciato delle cose che in qualche modo ti dispiace non aver conosciuto e hai l’occasione per approfondirle. In questo caso si è anche creato un bellissimo gruppo di lavoro. Lorenzo l’ho trattato come se fosse mio figlio, anche sgridandolo qua e là. E poi ho avuto la possibilità di recitare con Andrea, che è il mio migliore amico nella vita da quando avevo 18 anni. È come un fratello e questa nostra amicizia ha creato la giusta sintonia tra noi.

Oltre a quella dei giovani, nel film c’è anche la sua storia di donna divisa tra un nuovo e vecchio amore

È bello che vengano fuori le incertezze degli adulti, che possono essere le stesse che hanno i ragazzi. In fondo, fa parte della vita a ogni età.

Nel film dice: «Io non li faccio i passi indietro, quello è il passato ed è giusto che rimanga lì». Vale anche per lei?

Ogni giorno uno fa i conti con i propri desideri e curiosità. Come persona sono portata a lasciare il passato dove sta. Ho voglia sempre di fare, vivere, confrontarmi e andare oltre, anche fermarmi. Nel lavoro guardo al futuro, mi lascio sorprendere dalle cose. La mia vita non è mai stata noiosa e non sono legata alla carriera che ho fatto. Certo ci possono essere delle malinconie per l’età che avanza, anche se non ho il tempo per sentirla.

Già in Sotto il sole di Riccione era tornata a lavorare con Enrico Vanzina, oltre trentacinque anni dopo Sapore di mare. È legata ancora a quel film?

Sono più legata a Enrico, in realtà. Abbiamo tante cose che ci uniscono. Quando sei su un set non puoi pensare a quello di un tempo. Però immagino che a tanti abbia ricordato piacevolmente e malinconicamente quel film. Sotto il sole di Riccione è andato molto bene nel mondo, ha avuto un grande appeal sui giovani che, grazie alle piattaforme, hanno trascorso due ore sognando un amore estivo. E spero faccia lo stesso questo sequel.

Le piattaforme che sfida sono per un attore? C’è chi pensa che abbiano messo ancora di più in crisi il cinema.

Mi dispiace oggi vedere le sale vuote. Il piacere di andare al cinema per me non finirà mai. Però sento anche la voglia di vedere un film o una serie a casa. Le cose sono cambiate, anche con la pandemia, ed è giusto che ci sia un’alternanza di possibilità. Il lavoro che c’è ora prima non c’è mai stato, anche per i cast tecnici, non solo per attori e registi. Tanti hanno avuto la possibilità di fare film che un tempo non riuscivano a fare, molti giovani hanno esordito grazie allo streaming. Non sono così nostalgica riguardo al cinema, anche se spero naturalmente che rimangano film da vedere nelle sale.