Souvenir d’Italie, ritratto di un “portatore sano di smoking”

Souvenir d'Italie è il ritratto cinematografico su Lelio Luttazzi firmato da Giorgio Verdelli e presentato alla Festa del Cinema di Roma

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È il simbolo di uno spettacolo divertente ed elegante nell’epoca d’oro dello spettacolo, il volto e la voce di Lelio Luttazzi sono tuttora nel cuore degli italiani. Alla vigilia del centenario della sua nascita, il regista Giorgio Verdelli (Ezio Bosso le cose che restano, 2021) dirige Souvenir d’Italie, documentario sulla vita e la carriera dell’indimenticabile musicista, cantautore, attore e showman, presentato alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Freestyle.

Lelio Luttazzi è un nome che tutti conoscono, ma quasi sempre soltanto per uno solo degli aspetti del suo poliedrico e multiforme talento – dice Verdelli – Questo docufilm intende raccontare l’incredibile vicenda professionale di un artista originale e appassionato in occasione del centenario della sua nascita”.

Enrico Vaime lo ha definito “portatore sano di smoking” la sua vita e la sua carriera artistica si intrecciano con grandi personaggi noti come Mina, Totò e molti altri e anche con la nostra storia recente in cui musica, teatro, cinema e televisione parlavano un linguaggio comune fatto di grande scrittura, “sense of humor” ed eleganza.

Francesco Montanari, rigorosamente in smoking, guida in questo viaggio attraverso i momenti più significativi della vita artistica di Lelio Luttazzi grazie anche alle testimonianze e alle performance vocali e strumentali di artisti come Stefano Bollani, Bobby Solo, Drusilla Foer, Simona Molinari, Remo Anzovino, Giovanna Famulari, Lorenzo Hengeller e Rossana Casale, Fiorello, Fabio Fazio, Pupi Avati, Riccardo Rossi, Massimiliano Pani e della figlia stessa Donatella Luttazzi.

“Nel tentativo di realizzare un ritratto il più possibile completo di Luttazzi come artista e come uomo, abbiamo scavato tra i racconti di amici e della moglie, tra le foto, i programmi, i film e l’immenso catalogo delle edizioni musicali delle sue opere, svelando anche molte curiosità poco note al grande pubblico”, sottolinea Verdelli.

Souvenir d’Italie racconta di uno showman riluttante, un compositore minuzioso, capo orchestra sornione, cantante per caso e pianista per vocazione, attore, scrittore e regista con la missione dello swing, ma anche “una persona per bene” che fu vittima di un grave errore giudiziario che lo segnò nel profondo.

“Abbiamo deciso di raccontare nel modo più chiaro possibile anche la incredibile vicenda del suo arresto, incrociando i titoli dei giornali dell’epoca insieme ad una delle rare interviste che fece Luttazzi con la ricostruzione fatto dal giudice Mirabella che ha dedicato un libro a quello che definisce ‘un orrore giudiziario’”, spiega il regista.

La testimonianza esclusiva della moglie, Rossana Luttazzi, la quale ha messo a disposizione il materiale della fondazione e quello dell’archivio privato, conferisce all’opera di Verdelli un tocco inedito e intimo per un un documentario – per traslare un termine dal jazz – “in levare”, ovvero con lo swing che era la cifra espressiva di Lelio Luttazzi.