This Much I Now to be True, il ritorno di Nick Cave

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this much i know to be true

Il 14 luglio del 2015 la vita di Nick Cave è cambiata. Quando il figlio Arthur è morto tragicamente cadendo da una scogliera nei dintorni di Brighton, mentre era sotto l’effetto di LSD (e il 9 maggio scorso il dolore della perdita di un figlio si è rinnovato, con la scomparsa del primogenito Jethro, nato da una relazione con Ruth Lazenby).

Sono passati quasi sette anni e il cantautore australiano, autore di canzoni entrate nella storia del rock come Into My Arms e Red Right Hand (che accompagna la sigla d’apertura della serie Peaky Blinders) ha cercato di elaborare il lutto attraverso la musica e le parole.

Ne sono venuti fuori due album straordinari, elegiaci, dolorosi e bellissimi, Ghosteen e Carnage, entrambi scritti con l’amico e collaboratore da molti anni Warren Ellis, già componente della band che sempre lo accompagna sul palco i The Bad Seeds.

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This Much I Know to be True, documentario diretto da Andrew Dominik, già regista di The Assassination of Jesse James, film di cui Cave ed Ellis composero la colonna sonora e stato girato tra Londra e Brighton prima del tour del 2021, poi spostato di un anno per il Covid (toccherà l’Italia il 19 giugno a Taranto e il 4 luglio nello scenario bellissimo dell’Arena di Verona).

Il film, uscito come evento di tre giorni tra il 23 e il 25 maggio per Nexo Digital, mostra il particolare processo creativo che i due artisti usano per scrivere le loro canzoni, accompagnati da pochi fidati musicisti e con una guest star d’eccezione, Marianne Faithful. I momenti in studio si alternano al Nick Cave privato, svelando il suo progetto artistico alternativo, una serie di sculture sulla vita del Diavolo, metafora della vita che passa dall’innocenza alla consapevolezza del male e del dolore. Ma anche i momenti in cui risponde alle domande che gli pongono gli utenti del suo seguitissimo blog, The Red Hand Files.

Dopo l’affascinante film concerto Idiot Prayer, girato nel corso del primo lockdown all’interno della suggestiva location londinese di Alexandra Palace, This Much I Know to be True è un altro tassello della carriera del musicista, poeta, performer che nell’arco di quasi quarant’anni di carriera ha lasciato un’eredità artistica eccezionale.

E che per fortuna ha ancora tante cose belle e profonde da dire.