Trainspotting, in lavorazione una serie spin-off sul Begbie di Robert Carlyle

La storia si baserà sulle vicende di Begbie raccontate nel romanzo "The Blade Artist" di Irvine Welsh, autore di Trainspotting

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Una serie spinoff con Robert Carlyle protagonista e incentrata sul personaggio di Francis “Franco” Begbie. Ci sono buone probabilità che l’universo di Trainspotting possa allargarsi ulteriormente, dopo i due capitoli cinematografici usciti a distanza di 21 anni l’uno dall’altro. Ne ha parlato Carlyle stesso in una recente intervista a NME per promuovere il suo show Cobra, rivelando che lui e Irvine Welsh (autore del romanzo di Trainspotting e dei successivi romanzi dedicati agli stessi personaggi) ne stanno attivamente parlando:

“Irvine e io abbiamo chiacchierato parecchio di recente con un paio di eccellenti produttori a Londra… Come sapete c’era un altro libro chiamato The Blade Artist che è interamente incentrato su Begbie e la sua folle storia. Il progetto è ancora in fase iniziale, ma sembra abbastanza buono da potersi realizzare”.

The Blade Artist è il quinto libro che Welsh ha scritto sui personaggi di Trainspotting, a partire dall’originale del 1993, a cui ha fatto seguito Porno del 2002, poi il prequel Skagboys del 2012, The Blade Artist nel 2016 e un altro sequel nel 2018, Dead Man’s Trousers. The Blade Artist segue i romanzi precedenti, recuperando il passato e il presente di Begbie, il delinquente (ma non eroinomane) psicopatico e alcolizzato interpretato da Carlyle nei due film. Dopo aver cambiato nome in Jim Francis, Begbie si è trasferito in California con sua moglie e le sue due figlie.

Carlyle ha rivelato anche altri dettagli, svelando che l’idea è quella di realizzare una miniserie da 6 episodi di un’ora, ambientata tra Edimburgo e Los Angeles:

“Stiamo pensando di fare un formato di 6 ore di “evento televisivo”, come si dice oggigiorno. Mi sembrava giusto vederla così e Irvine ama questa idea. È una storia molto ampia – si va avanti e indietro tra Los Angeles e Edimburgo – ed è difficile fare tutto questo in un’ora e mezza! Soprattutto se si vuole mantenere inalterata la base del libro. Penso che al giorno d’oggi al pubblico piaccia anche questa tipologia di “prodotto evento”, cioè sei ore di questo e… bang!. Ci si possono abbuffare. Così, dopo qualche chiacchierata, abbiamo pensato che questa fosse la strada da seguire”.