Under Paris, la recensione dello shark movie sul podio di Netflix

Il film dello specialista Xavier Gens con Berenice Bejo è tra i più visti

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Under Paris

Appena uscito lo ritroviamo – in salita – nelle prime posizioni tra i film più visti della settimana, almeno in Italia, ma non è una sorpresa che una avventura con gli squali protagonisti risulti tra i titoli più apprezzati dal pubblico, anche se solo quello televisivo e casalingo. In questo caso, quello di Netflix, dove dal 5 maggio è disponibile l’Under Paris di Xavier Gens (Frontiers, Hitman), shark movie a tutti gli effetti con una inusuale Bérénice Bejo come protagonista, affiancata da Nassim Lyes (con il regista in Farang) e Léa Léviant in un film che compensa qualche leggerezza di scrittura con un evidente impegno ambientale e animalista.

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IL FATTO:

Estate 2024. Parigi ospita per la prima volta i campionati mondiali di triathlon sulla Senna, un evento mediatico dalla grande valenza politica ed economica che però potrebbe trasformarsi in un bagno di santue. Dopo un drammatico evento del passato, la brillante scienziata Sophia (Bejo), infatti, su segnalazione della giovane attivista ambientale Mika (Léa Léviant), scopre che un grosso squalo Mako cerca di sopravvivere nelle profondità del fiume cittadino, perso e confuso a causa dell’inquinamento e il cambiamento climatico. Nonostante l’incredulità dei più, le due dovranno unire le forze con il comandante della polizia della Senna Adil (Nassim Lyes) per evitare un massacro.

Under Paris

L’OPINIONE:

Temi alla base di questo disaster movie travestito da film di genere, sin dall’inizio, nel quale iniziamo a conoscere la protagonista – e il trauma che la muoverà poi – mentre è nel Pacifico del Nord con i suoi compagni della Missione Ocean Origins nel pieno del cosiddetto “Settimo continente”, un ammasso di rifiuti di 3 milioni di km quadrati, grande da 4 a 6 volte la Francia, dove un milione di uccelli e 100.000 mammiferi marini muoiono per ingestione di plastica e dove vediamo quello che scopriamo essere il secondo cucciolo di capodoglio morto in tre settimane tra le reti e i residui scaricati e con lo stomaco imbottito di plastica.

Ma il vero punto di partenza della vicenda è quello innescato dal progetto Evolution, evidentemente motivo della crescita innaturale della femmina di squalo Mako di due metri e mezzo che si aggira nelle catacombe di Parigi, un habitat molto diverso dal proprio, a differenza – ci viene detto – di quello nel Tamigi (!), e che i nostri eroi si trovano a fronteggiare, chi per senso del dovere chi per vendetta, come la Sophia della Bejo (più a suo agio e convincente di altre volte, forse proprio per il ruolo diverso dal solito), che amor di verosimiglianza avrebbe eliminato dall’equazione al minuto dieci, senza doversi preoccupare della perforazione del timpano patita.

C’è un rapporto diretto tra la Bella e la Bestia, che la segue fino all’ombra di Notre Dame, in una Senna fasulla dal punto di vista marino, ma interessante campo di battaglia di un film più thrilling che adrenallinico, e affascinante, per quanti apprezzeranno una regia a tratti quasi patinata (per fortuna compensata dai momenti più efferati) e per i tanti amati di un animale meraviglioso che dai tempi di Spielberg gode di una pessima quanto immeritata fama.

Va dato merito alla produzione francese di esser andata oltre la cartolina, come spesso accade a quelle europee, non solo nostrane, e di aver sfruttato le suggestive e inflazionate location parigine come cornice di uno shark movie comunque interessante. Con il giusto tasso di inverosimiglianza e di emozioni. Con qualche momento inatteso, come la scena nella quale gli effetti del panico sulla folla diventano occasione per riflettere sul livello che può raggiungere l’essere umano quando disperato (per altro in tempo di elezioni politiche) e in un gran finale che sicuramente piacerà a Roland Emmerich.

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Lasciamo perdere le piogge di squali in città dei vari Sharknado, o i vari Shark Movie ambientati nelle zone di immersione e le spiagge più famose in giro per il mondo, tra i più recenti film del genere si potrebbe rivedere lo Shark 3D presentato fuori concorso alla 69. Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia – che metteva una di queste splendide creature marine tra gli scaffali di un supermercato o l’allegorico italiano Denti da squalo per vedere altri esempi di convivenze difficili.

 

Under Paris

Il trailer di Under Paris:

RASSEGNA PANORAMICA
VOTO
under-paris-la-recensione-dello-shark-movie-sul-podio-di-netflixSous la Seine, Francia, 2024. Regia: Xavier Gens. Con: Bérénice Bejo, Nassim Lyes, Léa Léviant, Anne Marivin, Yannick Choirat, Nagisa Morimoto. Uscita: 5 giugno. Distribuzione in streaming: Netflix