Vince Gilligan esclude altri spinoff dopo Better Call Saul: «Bisogna sapere quando lasciare la festa»

Nessun piano per altre parentesi: l'universo di Breaking Bad si chiuderà il 16 agosto

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Saul Gone. È questo il titolo scelto per l’ultimo – ultimissimo – episodio di Better Call Saul che il prossimo 15 agosto (il 16 in Italia su Netflix) sancirà ufficialmente la fine dell’universo aperto quattordici anni da Breaking Bad. Una fine dolorosa per i tanti fan delle due serie considerate tra le più influenti e belle mai realizzate, eppure necessaria, come confermano i co-showrunner Vince Gilligan e Peter Gould, desiderosi di dedicarsi anche ad altro.

Intervistati ad un panel virtuale per la fine dello show, Gilligan e Gould hanno dichiarato di non avere intenzione di aprire un ulteriore spin-off nell’universo condiviso di BB:

“Non si può continuare a puntare tutto sul 21 rosso – ha confessato Gilligan. Sento che probabilmente siamo andati oltre facendo uno spinoff di Breaking Bad, [ma] non potrei essere più felice dei risultati. Poi ho fatto El Camino e sono molto orgoglioso anche di quello. Tuttavia, credo di iniziare a capire che devi sapere quando lasciare la festa, nessuno vuole essere quello con il paralume in testa”. E aggiunge: “Non ho in programma di fare altro in questo universo. So che probabilmente ho dato la stessa risposta alla fine di Breaking Bad, ma devo dimostrare a me stesso di non essere quello che sa fare solo una cosa.”

Gli ha fatto eco Peter Gould, osservando che fra ‘Breaking Bad’, ‘Better Call Saul’ e il film ‘El Camino’, ormai si contano qualcosa come 127 ore di narrazione televisiva:

È un grosso investimento da chiedere agli spettatori”. E ha aggiunto: “Non potrei essere più felice e orgoglioso di ciò che abbiamo fatto, ma come Vince, vorrei sperimentare nuove strade. “Detto questo, amo Albuquerque. Amo Bob [Odenkirk], amo Rhea [Seehorn], amo Vince, amo tutto il gruppo, quindi cercheremo di stare insieme il più possibile. Inoltre, mai dire mai, chissà come ci sentiremo tra un paio d’anni”.