Non è una novità per i registi e sceneggiatori Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman raccontare in un film di finzione una storia vera con la particolarità di impiegare come interpreti i reali protagonisti della vicenda narrata. Lo avevano già fatto con il loro primo film di finzione, Californie (2022), e tornano a farlo anche ora, con una potenza dirompente con Vittoria, il film presentato alla La Biennale di Venezia 2024 nella sezione Orizzonti Extra e ora al cinema dal 3 ottobre distribuito da Teodora Film e prodotto da Nanni Moretti.
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“Mi piace produrre film che non mi assomigliano – ha detto Moretti alla presentazione di Vittoria a Roma -, non alla Moretti. Poi mi piace il metodo di Cassigoli e Kauffman, girarono con una piccola troupe, cosa che consente di lavorare prima e meglio, e mi piace il loro sguardo limpido, pulito, efficace e volentieri mi sono unito ai produttori”.
Chiamare a recitare attrici e attori non professionisti è diventato un po’ il marchio di fabbrica dei due registi, che scelgono persone comuni per impersonare quasi sempre gli stessi ruoli che hanno nella vita reale. Torre Annunziata a Napoli è diventata per questo motivo il centro della loro attenzione dai tempi del documentario Butterfly (2019), che fu per loro l’occasione di conoscere personaggi reali e comuni portatori di storie straordinarie.
È accaduto così per Vittoria. La protagonista Marilena ‘Jasmine’ Amato aveva recitato in Californie, è una parrucchiera e interpretava la parrucchiera. Nelle pause tra una ripresa e l’altra Marilena aveva raccontato ai due registi la sua storia personale. Un caso commuovente e singolare di adozione internazionale al quale Cassigoli e Kauffman si sono subito affezionati e dal quale è nato il film.
“Torre Annunziata non è ancora inquinata dal cinema. Tutti si stupiscono che non parliamo mai di criminalità, ma è stata una cosa naturale per noi scegliere questi temi, questi luoghi e questi personaggi e non è stato un caso. Torre Annunziata è il posto perfetto in cui abbiamo sentito le possibilità di raccontare storie e personaggi per il nostro cinema. Siamo stati aiutati e appoggiati dalle persone e ci siamo trovati bene. È qui che abbiamo imparato a far il cinema, con persone che recitano se stesse, che si buttano con una partecipazione sana, con un entusiasmo che a noi aiuta tantissimo anche per le location. Abbiamo trovato qualcosa che noi non potremmo mai scrivere”, spiegano i registi Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman.
Vittoria, trama
Jasmine (Marilena Amato) ha 40 anni e dalla vita ha avuto tutto quello che desiderava: un buon marito (Gennaro Scarica), tre adorati figli maschi e il suo salone di parrucchiera. Ma un sogno ricorrente le fa capire il suo bisogno più profondo: una figlia femmina. Contro ogni logica e mettendo a rischio il proprio matrimonio e il benessere di tutta la famiglia, Jasmine decide di affrontare un difficile percorso di adozione internazionale. Una storia d’amore, coraggio e ostinazione interpretata dalle stesse persone che l’hanno realmente vissuta.
Intervistati da Ciak Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman insieme a Marilena Amato raccontano l’esperienza avvincente e le emozioni di un film dal vero come Vittoria.