Wolf Game vince il Female Filmmakers in Tech & Art Fund 2025

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Female Filmmakers in Tech & Art Fund

Wolf Game, film che esplora i viaggi cinematografici di tre giovani uomini tra la Cisgiordania e il Metaverso, è il vincitore del premio di 8000 sterline del Female Filmmakers in Tech & Art Fund 2025. L’annuncio è stato dato lunedì scorso durante una cerimonia alla Villa Forbes di Cannes.

La regista spagnola Patricia Echeverria intreccia le storie di un pastore palestinese, un colono israeliano e un trader di criptovalute di Los Angeles attraverso un mix di narrazione osservativa e speculativa. In questo modo, spera di rivelare le infrastrutture nascoste della colonizzazione, dall’espropriazione delle terre sostenuta dallo Stato alla costruzione di un impero basato sulla blockchain.

Echeverria ha elogiato i propositi del Female Filmmakers in Tech & Art Fund, sottolineando che “afferma l’importanza di raccontare storie che mettono in discussione il potere, la tecnologia e lo sfollamento di comunità il cui stile di vita è profondamente radicato nella terra”. Oltre al premio in denaro, Wolf Game verrà presentato al Cannes Docs Showcase.

Il fondo Female Filmmakers in Tech and Art è un’iniziativa della società di produzione londinese UNLEYEK, guidata da donne, e dello studio digitale 19.Studio, in collaborazione con il Female Film Club, che vuole dare alle registe donne la possibilità di esplorare l’intersezione tra tecnologia e arte attraverso documentari innovativi.

Tra i membri della giuria figuravano la regista vincitrice del BAFTA Victoria Mapplebeck, la produttrice del National Geographic Alexandra Lawson, la montatrice Francesca Sofia Allegra, la produttrice di Rocks e Ali & Ava Ameenah Ayub Allen e Kat Tse, caporedattrice di T&Co Magazine.

Martina Russo, CEO di UNLEYEK, ha commentato: “Wolf Game è un’esplorazione coraggiosa delle frontiere digitali e territoriali. Ci ricorda perché UNLEYEK e 19.Studio hanno finanziato questo fondo: per sostenere donne visionarie che raccontano storie”.

La giurata Francesca Sofia Allegra, montatrice, ha sottolineato “un progetto con il potenziale per apportare un cambiamento sostanziale nel mondo”.

Kat Tse, membro della giuria e redattrice di T&Co, ha aggiunto: “Patricia integra tre distinti ambiti narrativi, il fisico, il meta e il criptico, per presentare una visione del futuro del cinema”.