Cartoons on the Bay, Zerocalcare e i segreti di Strappare lungo i bordi

Il fumettista romano a Pescara per ritirare il premio Sergio Bonelli

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Foto di Maurizio D'Avanzo

È andato a Michele Rech aka Zerocalcare e alla sua serie Strappare lungo i bordi il premio Sergio Bonelli di Cartoons on the Bay 2022 per il prodotto crossmediale dell’anno ispirato ad un fumetto. La prima edizione del premio intitolato al noto editore, ideato da Roberto Genovesi, direttore del Festival, e da Davide Bonelli, figlio di Sergio e patron della omonima casa editrice, ha premiato il fumettista romano alla presenza anche di Giorgio Scorza, CEO e Art director della Movimenti Production che si è aggiudicata il Pulcinella Award al miglior studio.

«Sono molto contento, ma lo considero un premio collettivo, da condividere insieme alle centinaia di persone che hanno lavorato alla serie» sottolinea Zerocalcare in apertura all’incontro dedicato alla realizzazione e al successo di Strappare lungo i bordi, fresca vincitrice, tra l’altro, del Nastro d’Argento per la serie più innovativa dell’anno. E proprio allo spirito di condivisione accennato nei ringraziamenti è da far risalire la chiave principale del successo della serie, realizzata in sinergia creativa da Movimenti Production, Bao Publishing e DogHead Animation Studio.

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«Lavorare alla serie ha rappresentato per me un cambiamento sostanziale a livello antropologico – spiega Zerocalcare, che nel passaggio da “fumettista” a “ideatore e realizzatore di una serie TV” ha dovuto modificare del tutto il suo modus operandi – Mi sono dovuto adattare ai tempi e agli orari di tantissime altre persone, rispetto a com’ero abituato a lavorare io in solitudine con i miei fumetti, senza orari, chiuso in casa». Il fatto che altre persone abbiano “messo mano” sul suo materiale non ha rappresentato problemi per Rech, che specifica: «Sono abbastanza maniaco del controllo, tant’è che ho doppiato io tutte le voci come uno psicopatico. Eppure ho la capacità di capire i miei limiti e di fare dei passi indietro, lasciando le mie lacune ad altri. Sono stato molto contento del risultato di questi compromessi».  

Premiazione Sergio Bonelli
Giorgio Scorza, Marco Giannatiempo e Zerocalcare

Un risultato indubbiamente di successo, che ha portato Netflix ad annunciare già una seconda collaborazione con Zerocalcare e la Movimenti Production, attualmente in lavorazione, ma su cui vigono veti contro ogni tipo di anticipazione. «L’unica cosa che posso dire, prima che giustizino le nostre famiglie [ride], è che non si tratta di una “seconda stagione”. Racconteremo semplicemente un’altra storia, sullo stile di quanto fatto con i libri». E aggiunge: «Il formato sarà un po’ più lungo, 30 minuti invece che 15».

Strappare lungo i bordi è stato a tutti gli effetti un fenomeno di culto nel nostro paese, ma non solo. Il successo ha abbracciato in maniera massiccia anche il pubblico internazionale (è stata presentata in oltre 100 paesi e doppiata in 5 lingue, tra cui inglese, tedesco, francese e spagnolo), nonostante la presenza di forti elementi locali che rischiavano di renderla poco fruibile e comprensibile all’estero. «Sono stati molto bravi a non cambiare le espressioni idiomatiche locali – ha spiegato Giorgio Scorza, citando l’iconica frase, ormai diventata vero e proprio meme, s’annamo a pija er gelato? – Tutto questo ha creato autenticità. Il senso di inadeguatezza che trapela dai protagonisti è universale, ci riguarda tutti, chi più chi meno. E poi la serie è anche piena di easter egg e  riferimenti mainstream».

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L’ultima riflessione affrontata nell’incontro ha riguardato i personaggi, altro elemento che ha contribuito in maniera esponenziale al successo e all’unicità della serie. «Sono tutte persone che mi è capitato di incontrare – racconta Zerocalcare –  Quelle con un ruolo maggiore sono sempre riconoscibili, sono persone che conosco bene e a cui chiedo il permesso prima di parlarne». Tra questi, ovviamente, l’Armadillo, la “coscienza di Zerocalcare”, doppiata da Valerio Mastandrea. Sul suo legame con l’attore, dice: «Ci conosciamo da tanti anni, non ricordo neppure il momento in cui gli ho chiesto di doppiare Armadillo, è stato tutto naturale. Condividiamo molte cose al di fuori dei riflettori. Essendo più grande di me e facendo questo lavoro da molto mi ha dato molti consigli preziosi. È a tutti gli effetti l’Aramadillo in carne e ossa della mia esistenza».

Zerocalcare

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