Tutto in un’estate!, Un Coming of Age nella terra del Comté

Al cinema l'esordio della regista francese Louise Courvoisier

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Tutto in un'estate!

Racconto della crescita di un ragazzo impegnato nella lavorazione del celebre formaggio francese, Tutto in un’estate! rientra di diritto in quel cinema che si mette in ascolto dei ritmi, delle contraddizioni e delle prospettive delle comunità rurali. Il primo lungometraggio di Louise Courvoisier arriva oggi in sala, dal 26 giugno per Movies Inspired, dopo essere stato presentato (e premiato) nel concorso Un Certain Regard di Cannes 2024 e ad Alice nella Città (sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma), aggiudicandosi anche due César (su quattro candidature), per il miglior esordio alla regia e la rivelazione femminile Maïwène Barthélemy, attrice non professionista come gli altri componenti del cast, tra cui Clément Faveau e Luna Garret.

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Sono loro a dare corpo a questo racconto di formazione ambientato nel Giura, dipartimento francese noto per la produzione del formaggio Comté e terra d’origine della stessa Courvoisier: “Ho lasciato che il mio gusto per i dettagli guidasse la scrittura dei personaggi e delle situazioni, – afferma la regista. – Mi piace quando le cose sembrano banali, quando ogni elemento ha uno scopo, senza enfatizzarlo eccessivamente o trasformare il film in una cronaca. Avevo un autentico desiderio di creare una finzione narrativa radicata nella realtà documentaristica. Volevo raccontare la mia storia all’interno di un ambiente realistico“.

Tutto in un'estate!

Coadiuvata nella scrittura da Théo Abadie e da Marcia Romano, la cineasta, che utilizza il formato Scope infondendo al suo sguardo una suggestione quasi western, segue il non facile percorso di crescita del protagonista, il diciottenne Totone, la cui routine tra birra e feste con gli amici cambia quando si ritrova a dover mantenere sé stesso e la sorellina di sette anni. Ma forse proprio la specialità della regione, il Comté, potrà aiutarlo, se ne preparerà uno abbastanza buono da vincere la medaglia d’oro al concorso agricolo e la somma di 30.000 euro.

I tempi di lavorazione del formaggio scandiscono perciò la maturazione del ragazzo, che deve anche gestire un lutto familiare: “Crescendo in campagna, – riflette Courvoisier, – mi sono resa conto di essere molto più esposta alla morte rispetto ai giovani che vivono in città. Molte persone hanno avuto incidenti stradali e sono morte assai all’improvviso. Ho potuto notare un grande autocontrollo emotivo intorno a me. In campagna, a differenza della città, non è comune vedere uno psicologo. Le persone hanno pochi strumenti per analizzare le proprie emozioni. Se non riescono a elaborare i loro problemi attraverso parole e lacrime, come possono esprimerli? Volevo mostrare la durezza dei miei personaggi, senza nascondere la loro sensibilità o i loro difetti“.

Il trailer di Tutto in un’estate!

Il film, un coming of age interpretato da attori non professionisti, è stato presentato in anteprima al Festival di Cannes, nella sezione Un Certain Regard, dove ha vinto il premio giovani. Candidato a quattro César, ha vinto per il Miglior esordio alla regia e la Migliore rivelazione femminile (Maïwène Barthélemy).